Vis a Vis: il linguaggio volgare nel prodotto audiovisivo. Analisi del quinto episodio della prima stagione.
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Author
Silicani, Giulia <1999>
Date
2024-10-09Data available
2024-10-17Abstract
Il sottotitolaggio del linguaggio volgare, definito tabù, è un aspetto ancora non del tutto esplorato nella traduzione. Il concetto delle limitazioni di tempo e di spazio imposte ai sottotitoli a causa dei vincoli fisici dello schermo e della necessità di fornire agli spettatori una velocità di lettura confortevole, obbliga i traduttori a ridurre o condensare la lunghezza dei sottotitoli eliminando parole che non sono ritenute vitali per la comprensione. Abitualmente, tabù ed espressioni offensive sono tra i primi elementi linguistici ad essere rigettati al fine di risparmiare spazio, ciò può comportare una perdita di informazioni necessarie agli spettatori per comprendere la personalità di un personaggio, il suo stato emotivo e la sua storia, privando il pubblico straniero di questi elementi, che sono intimamente legati alla cultura di partenza e alle sue tradizioni.
La prima parte del presente lavoro ha come oggetto di studio la storia della traduzione audiovisiva e del linguaggio volgare, con un focus sulle strategie più utilizzate dai traduttori. Nella seconda parte è riportata l’analisi del sottotitolaggio del quinto episodio della prima stagione della serie televisiva spagnola “Vis a Vis”. È stata messa a confronto la traduzione ufficiale di Netflix con delle proposte di traduzione con lo scopo di identificare le strategie traduttive utilizzate per trasferire il messaggio del testo dalla lingua di partenza a quella di arrivo. Si è poi confrontata la carica offensiva dei sottotitoli tra il testo di partenza e quello di arrivo per osservarne le variazioni di significato. Si cercherà, pertanto, di rispondere alle seguenti domande:
• quali sono le implicazioni culturali e linguistiche delle reazioni del pubblico?
• come il linguaggio volgare influenza la comprensione e l’apprezzamento della serie da parte del pubblico italiano?
• esistono differenze nella percezione del linguaggio tra chi studia spagnolo e chi usufruisce del prodotto non conoscendo la lingua? The subtitling of swear words, considered taboo, is an aspect not yet fully explored in translation. The concept of time and space limitations imposed on subtitles due to the physical constraints of the screen and the need to provide viewers with a comfortable reading speed, requires translators to reduce or condense the length of subtitles by eliminating words that are not considered importanto for the comprehension of dialogues. Usually, taboos and offensive expressions are the first linguistic elements to be rejected in order to save space; this can result in a loss of information which is instead necessary for viewers to understand a character's personality, emotional state and history, depriving foreign audiences of these elements, which are intimately linked to the source culture and its traditions.
The first part of this dissertation presents the history of audiovisual translation and the use of swear words, with a focus on the strategies most used by translators. The second part contains an analysis of the subtitling of the fifth episode of the first season of the Spanish TV series “Vis a Vis.” The official Netflix translation was compared with translation proposals to identify the translation strategies used to convey the message from the source text to the target text. This part is followed by a comparison between the two languages to observe the variations in meaning. Therefore, an attempt will be made to answer the following questions:
- what are the cultural and linguistic implications of audience's reactions?
- how does swearing affect the Italian audience's understanding and appreciation of the series?
- are there differences in the perception of language between those who study Spanish and those who watch the show while not knowing the language?
Type
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollections
- Laurea Magistrale [5647]