Aumento dei linfociti T in pazienti con SM trattati con anti-CD20: un possibile biomarker dell'efficacia terapeutica
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Author
Cocchi, Paola <1998>
Date
2024-07-05Data available
2024-07-11Abstract
Ocrelizumab (OCR) è un anticorpo monoclonale anti-CD20 approvato per il trattamento della sclerosi multipla (SM), che porta a una selettiva deplezione di linfociti B CD20+, i quali giocano un ruolo chiave nei processi infiammatori e degenerativi tipici della SM. È poco chiaro come OCR influenzi cellule differenti dai linfociti B. In questo studio abbiamo investigato il ruolo di OCR sui linfociti diversi dalle cellule B.
È stato effettuato uno studio retrospettivo su una coorte di 435 pazienti con SM, trattati con OCR al Charing Cross Hospital di Londra, UK. Abbiamo raccolto i valori delle sottopopolazioni linfocitarie al baseline e dopo l’ultima infusione di OCR. Abbiamo analizzato come i subest immunologici sono cambiati nel corso della terapia e ricercato eventuali correlazioni tra l’efficacia di OCR e le sottopopolazioni linfocitarie al baseline o all’ultimo follow-up.
La terapia con OCR ha portato, come previsto, a una significativa diminuzione dei linfociti B (p<0.001); al contrario, la conta delle cellule T CD3+, T CD3+CD4+, T CD3+CD8+ e delle cellule NK CD56+ è aumentata (p=0.002, <0.001, 0.050, e 0.003).
96/435 pazienti hanno interrotto/cambiato terapia, di cui 31/96 per inefficacia. All’ultimo follow-up, i pazienti che stavano continuando il trattamento presentavano un più alto numero di cellule T CD3+ e CD8+ (p=0.050; p=0.018) rispetto a chi ha interrotto OCR. Coloro che hanno interrotto OCR per inefficacia mostravano una minore conta di cellule T CD3+ e T CD3+CD4+ (p=0.039; p=0.042), se comparati al resto della coorte.
In conclusione, la terapia con OCR ha portato a un complessivo aumento del numero assoluto di cellule T e NK. Aver osservato un minore numero di linfociti T CD3+ e CD4+ nei pazienti che hanno interrotto la terapia per motivi di inefficacia suggerisce che l’aumento di cellule T possa essere un biomarker dell'efficacia di OCR e giustifica ulteriori studi sull’effetto dei farmaci anti-CD20 su cellule diverse dai linfociti B. Ocrelizumab (OCR) is an anti-CD20 monoclonal antibody approved for the treatment of Multiple Sclerosis (MS), leading to selective depletion of CD20+ B cells, which play a key role in the inflammatory and degenerative process characterizing MS. Whether OCR affects cells different than B lymphocytes, is poorly understood. Here we aimed to investigate the effect on OCR on lymphocytes different from B cells.
We performed a retrospective study on a cohort of 435 OCR-treated MS patients followed at the Charing Cross Hospital, London, UK. We collected lymphocytic subpopulation counts at the baseline and after the last infusion of OCR. We evaluated how the immunological subsets change during the therapy, and if there is any correlation between OCR efficacy and lymphocyte subpopulations at baseline or at last follow up.
Mean duration of OCR treatment was 26.6 months (SD 10.6). 339/435 of patient were continuing treatment at last follow up.
Baseline immune cell counts did not significantly correlate with treatment response. Treatment led to significant decrease of B cells, as expected (p<0.001); on the contrary, and surprisingly, the counts of CD3+ T cells, CD3+CD4+T cells, CD3+CD8+T cells, CD56+NK cells were increased (p=0.002, <0.001, 0.050, and 0.003). 96/435 stopped/switched treatment, 31/96 due to ineffectiveness. At last follow up, patients who continued treatment had higher CD3+ and CD8+ T cell counts (p=0.050; p=0.018) compared to those who stopped. Those stopping OCR due to inefficacy had lower CD3+ T cells and CD3+CD4+ cells count (p=0.039; p=0.042) compared to the rest of the cohort.
In conclusion, treatment with OCR led to overall increased absolute numbers of T cells and NK cells. The observation that patients stopping OCR due to inefficacy had lower counts of CD3+ T cells and CD4+ T cells suggests that T cell increase may be a biomarker of OCR efficacy and warrants further studies on the effect of anti-CD20 drugs on immune cells different from B cells.
Type
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollections
- Laurea Magistrale [4704]