EMORRAGIE CEREBRALI SPONTANEE E POST-TRAUMATICHE ALL’OSPEADALE POLICLINICO SAN MARTINO: RUOLO DELLA TERAPIA ANTITROMBOTICA NELL’OUTCOME DEL PAZIENTE

Abstract

Introduzione: L’emorragia intracranica (ICH) è la complicanza più temibile della terapia antitrombotica per il rischio emorragico ad essa associato. Scopo di questo studio è valutare il ruolo della terapia antitrombotica nell’outcome dei pazienti con ICH spontanea o post-traumatica. Materiali e metodi: Studio retrospettivo osservazionale monocentrico su tutti i pazienti con diagnosi di ICH effettuata in Pronto Soccorso tra gennaio 2018 ed agosto 2023. Abbiamo considerato come outcome sfavorevole il decesso, la dimissione con nuovi deficit neurologici, il ricovero in rianimazione e l’intubazione durante il ricovero. Abbiamo confrontato le seguenti variabili con il tipo di outcome (favorevole vs sfavorevole): età, sesso, eziologia dell’ICH (spontanea o post-traumatica), GCS score all’arrivo, Hb, conta piastrinica, INR, aPTT e tipo di terapia antitrombotica. Il D-dimero è stato valutato con analisi ROC mentre le altre variabili con regressione logistica in relazione ad almeno un outcome sfavorevole. Risultati: Abbiamo incluso 880 pazienti (età media 69,15 anni) di cui 552 (63%) maschi e 849 (96%) con ICH post-traumatica. All’analisi di regressione logistica univariata, un alto GCS score all’arrivo (OR: 0,19, 95% CI: 0,14-0,24, p<0,05) e l’ICH post-traumatica (OR: 0,33, 95% CI: 0,15-0,74, p<0,05) si associavano ad un outcome favorevole. Un outcome sfavorevole era significativamente associato ad elevati valori di INR (OR: 2,22, 95% CI: 1,49-3,30, p<0,05) indipendentemente dalla terapia anticoagulante, al sesso maschile (OR: 1,81, 95% CI: 1,29-2,54, p<0,05) ed a valori di D-dimero > 5343,5 ng/ml (AUC: 0,78, sens. 63%, spec. 85%). Discussione e conclusioni: Nella nostra casistica, la terapia antitrombotica non ha mostrato di influenzare significativamente l’outcome mentre valori alterati di INR e D-dimero, come indici di coagulopatia, sono stati associati ad outcome sfavorevole. Ulteriori studi, possibilmente prospettici, sono necessari per confermare questi risultati.

Introduction: Intracranial hemorrhage (ICH) is a life-threatening complication of antithrombotic therapy due to its hemorrhagic risk. The aim of this study is to evaluate the role of antithrombotic therapy in the outcome of patients with spontaneous or post-traumatic ICH. Materials and methods: Retrospective observational single-center study on all patients diagnosed with ICH in the Emergency Room between January 2018 and August 2023. We considered death, discharge with new neurological deficits, hospitalization in intensive care and intubation during hospitalization as unfavorable outcomes. We compared the following variables with the type of outcome (favorable vs unfavorable): age, sex, etiology of ICH (spontaneous or post-traumatic), GCS score on arrival, Hb, platelet count, INR, aPTT and type of antithrombotic therapy. The D-dimer was evaluated with ROC analysis while the other variables with logistic regression in relation to at least one unfavorable outcome. Results: We included 880 patients (mean age 69.15 years) of which 552 (63%) were male and 849 (96%) with post-traumatic ICH. From the univariate logistic regression analysis, a high GCS score at arrival (OR: 0.19, 95% CI: 0.14-0.24, p<0.05) and post-traumatic ICH (OR: 0.33, 95% CI: 0.15-0.74, p<0.05) were associated with a favorable outcome. An unfavorable outcome was significantly associated with elevated INR values (OR: 2.22, 95% CI: 1.49-3.30, p<0.05) regardless of anticoagulant therapy, with male sex (OR: 1.81, 95% CI: 1.29-2.54, p<0.05) and with D-dimer values > 5343.5 ng/ml (AUC: 0.78, sens. 63%, spec. 85%). Discussion and conclusions: In our sample, antithrombotic therapy did not significantly influence the outcome while altered INR and D-dimer values, as markers of coagulopathy, were associated with unfavorable outcome. Further studies, possibly prospective, are necessary to confirm these results.