Etica del viaggiare ed etica dell'altro in Ryszard Kapuściński
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Author
Buffa, Andrea <1994>
Date
2024-06-10Data available
2024-06-13Abstract
In un’epoca caratterizzata da crisi ambientali, sociali, politiche, culturali, religiose ed economiche, la figura dell’Altro si sta sgretolando e fondendo nell’indistinta faccia dell’Uguale. La tesi esplora l’importanza dell’Altro attraverso l’opera del reporter Ryszard Kapuściński, evidenziando come l’alterità rappresenti una ricchezza essenziale per l’evoluzione umana. Kapuściński, nei suoi reportage, ritrae l’Altro in tutta la sua complessità duale: umano come noi, ma distinto per cultura, religione e razza. Il viaggio, inteso come esperienza trasformativa e non meramente turistica, è il mezzo attraverso cui si realizza l’incontro con l’Altro. La tesi analizza anche il pensiero di Lévinas, sottolineando l’importanza di accogliere il volto dell’Altro come simbolo di molteplicità assoluta. La riflessione si conclude esaminando i rischi contemporanei di espulsione dell’Altro, ribadendo la necessità di mantenere la distanza sacra che permette l’esistenza dell’alterità senza omologarla. Kapuściński emerge come il Viandante, simbolo di chi si muove non per raggiungere una meta, ma per amore della conoscenza, offrendo una prospettiva unica e umana sulle culture extraeuropee e sull’importanza del dialogo interculturale. In an era characterised by environmental, social, political, cultural, religious and economic crises, the figure of the Other is crumbling and merging into the indistinct face of the Equal. This thesis explores the importance of the Other through the work of reporter Ryszard Kapuściński, highlighting how otherness represents an essential richness for human evolution. Kapuściński, in his reportages, portrays the Other in all its dual complexity: human like us, but distinct in terms of culture, religion and race. Travel, understood as a transformative and not merely a tourist experience, is how the encounter with the Other is realised. The thesis also analyses the thought of Lévinas, emphasising the importance of welcoming the face of the Other as a symbol of absolute multiplicity. The reflection concludes by examining the contemporary risks of expulsion of the Other, reiterating the need to maintain the sacred distance that allows the existence of otherness without homologating it. Kapuściński emerges as the Wayfarer, a symbol of those who move not to reach a destination but for the sake of knowledge, offering a unique and humane perspective on non-European cultures and the importance of intercultural dialogue.
Type
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollections
- Laurea Magistrale [4352]