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dc.contributor.advisorGuzzetti, Luca <1961>
dc.contributor.authorNonne, Antonio <1996>
dc.date.accessioned2024-06-13T14:20:24Z
dc.date.available2024-06-13T14:20:24Z
dc.date.issued2024-06-07
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/8433
dc.description.abstractQuesta tesi è dedicata all’analisi dei media, soprattutto nel loro utilizzo nel contesto americano, con un focus particolare rivolto al modo in cui la costruzione mediatica di un nemico ha profonde conseguenze nel mondo reale. A volte la costruzione del nemico è volontariamente guidata da dinamiche di natura politica, altre volte le logiche commerciali di share e visibilità, sia in ambito giornalistico che nei programmi di intrattenimento, favorisce una visione allarmistica di determinati fenomeni sociali che si allinea con le preoccupazioni della popolazione, spesso fortificando la percezione di un pericolo ben oltre la minaccia reale di un qualcosa che possa accadere. Quel che è certo, aldilà degli interessi particolari di chi vuole diffondere un contenuto, è che i media non si limitano mai alla mera trasmissione di un messaggio, ma sono un mezzo pervasivo in grado di impattare, persuadere e modellare; uno strumento che non lascia la realtà inalterata. Il lavoro iniziale consisterà nel presentare alcune teorie che sono state utili ai fini dell’analisi, dall’industria culturale a “il medium è il messaggio”, prendendo in considerazione il contributo dei vari autori sui temi in questione, concentrandomi nell’esaminare attentamente anche il contesto storico-sociale, politico, economico e culturale in cui i media operano, le trasformazioni e i processi che hanno contribuito alla formazione della situazione odierna, in cui la mancanza di solide certezze non può che contribuire a un clima di paure e conflitti. La tesi proseguirà con quello che considero il ritratto più emblematico degli Stati Uniti degli ultimi anni, se non altro nel cogliere le fragilità del paese e il ruolo che hanno i media come potenziale agente di destabilizzazione, ossia il documentario “Bowling in Colombine” del regista Michael Moore, che costituirà la colonna portante del lavoro.it_IT
dc.description.abstractprocesses that contributed to the formation of situation today, in which the lack of solid certainties can only contribute to a climate of fear and conflict. The thesis will continue with what I consider the most emblematic portrait of the United States in recent years, if only in grasping the fragilities of country and the role of the media as a potential agent of destabilization, i.e. the documentary “Bowling in Colombine” by director Michael Moore, who will constitute the backbone of the work.en_UK
dc.language.isoit
dc.language.isoit
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/restrictedAccess
dc.titleCostruzione del nemico attraverso i media americaniit_IT
dc.title.alternativeConstruction of the enemy through the American mediaen_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/bachelorThesis
dc.subject.miurSPS/08 - SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI E COMUNICATIVI
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2023/2024
dc.description.corsolaurea8752 - SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE
dc.description.area5 - SCIENZE DELLA FORMAZIONE
dc.description.department100014 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE


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