Se è cultura è natura
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Author
Carolì, Nicol <1997>
Date
2022-12-06Data available
2022-12-22Abstract
Per interrogare, e comprendere, gli aspetti centrali nel rapporto tra genere e violenza, ho indagato il fenomeno sulla base di due distinti approcci interconnessi dalla dimensione culturale che li lega nello spazio e nel tempo: l’uno teorico-storico, l’altro mediatico-analitico.
Ispirandomi al lavoro di Riane Eisler (1931) - studiosa, scrittrice ed attivista sociale – in un primo momento ho condotto la mia ricerca a partire dall’analisi storica del fenomeno, scoprendone le origini e ripercorrendone l’evoluzione da un punto di vista maggiormente antropologico. Questo lavoro mi ha permesso di cogliere i legami esistenti nel rapporto tra passato e presente valutando altresì l’aspetto sociologico del fenomeno. Trattandosi di un fenomeno che include una vasta gamma di situazioni – dalla violenza domestica, allo stupro, alle molestie sessuali, alle aggressioni a lavoratrici sessuali, sino ad arrivare alla forma più estrema della violenza, il femmi(ni)cidio – la ricerca si è sviluppata interrogando l’aspetto “più prossimo” del fenomeno. Insieme ad Elisa Giomi, Sveva Magaraggia e Pina Lalli ho potuto adottare uno sguardo critico-riflessivo sulla lettura e sulla rappresentazione discorsiva della violenza cogliendo l’implicita assonanza tra amore e dolore quasi a volerla indicare come naturale componente relazionale. Il tema della rappresentazione della violenza diventa particolarmente importante se rapportato alla finalità di contrasto del fenomeno, soprattutto se le nostre analisi si spostano all’ambito della comunicazione sociale. To examine and understand the central aspects in the relationship between gender and violence, I
looked at the phenomenon using two distinct approaches, intertwined by the cultural dimension which
ties them in time and space. One being theorical-historical, and the other media-analytic. Being inspired
by the work of Riane Eisler (1931) - scholar, writer and social activist – in a first moment I conducted my
research starting with the historical analysis of the phenomenon, uncovering its origins, and retracing its
evolution from a mostly anthropological point of view. This work allowed me to pick up the existing ties
that it has throughout history, and to evaluate nonetheless the social aspect of the phenomenon. This
phenomenon including a vast radio of situations, – from physical violence to rape, sexual assault, assault
to sexual workers, up to the most vicious form of violence, femicide – the research developed by looking
at that one aspect which is “closer to home”. With Elisa Giomi, Sveva Magaraggia and Pina Lalli, I was
able to adopt a critic-reflexive eye on the reading and discursive representation of violence, capturing
the implicit assonance that resides between love and pain, almost as to indicate it as a natural relational
component. The topic of the representation of violence becomes extremely important if related to the
ultimate purpose of countering the phenomenon, and even more so, if our analysis shifts into the social
communication field.
Type
info:eu-repo/semantics/bachelorThesisCollections
- Laurea Triennale [1954]