La Prova Scientifica nel Processo Civile - Problemi e fuzionalità in prospettiva comparata

Abstract

Uno dei temi centrali del processo civile odierno è sicuramente la prova scientifica, la quale si sostanzia nell’utilizzo di conoscenze scientifiche. Quest’ultime entrano nel processo tramite la figura del consulente tecnico d’ufficio, un soggetto con elevate capacità che permettono l’utilizzo di saperi altamente specializzati. La prova scientifica presenta diversi problemi di carattere tecnico-disciplinare, toccando direttamente il rapporto tra scienza, processo e verità. Tale rapporto spinge a chiedersi quale sia il valore della scienza nel procedimento civile. Si tratta di stabilire se accettare acriticamente tutte le informazioni provenienti dal mondo scientifico, ovvero valutare ognuna di esse così da garantire un accertamento tendenzialmente veritiero dei fatti. Questo quesito sarà il nodo centrale di questa trattazione. Nel seguente elaborato si analizzeranno i vari mutamenti della disciplina circa la prova scientifica nel nostro ordinamento sino al codice del 1942. In secondo luogo, verrà analizzata la disciplina vera e propria della consulenza tecnica che si applica nel sistema odierno. Lo studio si concentrerà sull’ammissibilità, sulla scelta e sull’attività del consulente. L’elaborato porrà, inoltre, l’attenzione su un’approssimativa definizione del concetto di prova scientifica riscontrabile nella recente giurisprudenza, e approfondirà come la prova scientifica viene utilizzata nel processo. Una breve parentesi verrà aperta sulle ipotesi speciali di consulenza presenti nel nostro ordinamento: quella in ambito industrial-processualistico e quella preventiva ai fini della composizione della lite. Si concluderà con un breve cenno ad altri ordinamenti per ottenere un raffronto comparato con la loro disciplina. Nella presente analisi il trait d’union sarà quello della verifica circa la qualificazione o non della consulenza tecnica come mezzo istruttorio in senso proprio, indagando le ragioni determinanti tale anomalia tutta italiana.

One of the central themes of today's civil trial is certainly scientific evidence, which is substantiated in the use of scientific knowledge. The latter enter the process through the figure of the official technical consultant, a subject with high skills that allow the use of highly specialized knowledge. Scientific evidence presents various technical-disciplinary problems, directly affecting the relationship between science, process and truth. This relationship leads us to ask ourselves what is the value of science in civil proceedings. In fact, it is a matter of establishing whether to accept uncritically all the information coming from the scientific world, or to evaluate each of them so as to guarantee a tendentially truthful assessment of the facts of the case. This question will be the central point of this discussion. The following work will analyze the various changes in the discipline regarding scientific evidence in our legal system up to the 1942 code. Secondly, the actual discipline of technical consultancy that applies in today's system will be analysed. The study will focus on the eligibility, choice and activity of the consultant. This work will also focus on an approximate definition of the concept of scientific evidence found in recent case laws, and will investigate how scientific evidence is used in the process by both the judge and the consultant. A brief parenthesis will be opened regarding the special consultancy hypotheses present in our legal system: technical consultancy in the industrial-processual field and preventive technical consultancy for the purpose of settling the dispute. It will conclude with a brief mention of other systems in order to obtain a comparative comparison with their discipline. In the present analysis, the focus will be that of verifying the qualification (or not) of the technical consultancy as a form of evidence, investigating the determining reasons for this all-Italian anomaly.