I limiti dell'obbligo del rinvio pregiudiziale alla prova della recente giurisprudenza: il caso CIM
Author
Swistowska, Nikoletta Natalia <1997>
Date
2022-10-17Data available
2022-10-27Abstract
Nel corso dei decenni, l’istituto del rinvio pregiudiziale ha subito un’evoluzione, a seguito di alcune sentenze rese dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea.
Una delle sentenze più rilevanti in materia è il caso CILFIT, il quale ha stabilito dei limiti all’obbligo di tale rinvio previsto dall’art. 267 comma 3 TFUE. Tali limiti sono stati di recente oggetto di critiche da parte dell’Avvocato Generale Bobek il quale, come emerge dal suo parere redatto in occasione della sentenza CIM, ritiene opportuno che questi criteri siano modificati in quanto essi non trovano applicazione nella realtà.
L’obiettivo di questo elaborato è illustrare come questi limiti CILFIT siano stati rivisitati alla luce del recente caso CIM. A tal fine si è proceduto all’analisi del parere dell’Avvocato Generale, della sua proposta e della sentenza della CGUE, evidenziando per ciascuno i pregi ma anche segnalando le criticità.
Nel campo del rinvio pregiudiziale, inoltre, si colloca anche la delicata tematica della doppia pregiudizialità, che vede contrapposte due Corti Supreme, quali sono la CGUE a livello europeo e le Corti costituzionali a livello nazionale. A tal fine la ricerca ripercorre alcune decisioni storiche che mostrano l’evoluzione dei rapporti tra queste Corti, i quali passano da un sentimento di competitività alla collaborazione, e che quindi sono improntate alla ricerca di un dialogo, seppure fuori dagli schemi formalmente stabiliti dal diritto dell’Unione europea.
Infine si ritiene necessario sottolineare che, poiché tale fattispecie evolve in concomitanza con la giurisprudenza della CGUE, quanto descritto in questo elaborato e le conclusioni a cui si è giunti sono da riferirsi a questo momento storico, poiché la Suprema Corte europea mantiene il potere di modificare in futuro il proprio orientamento. For decades, the preliminary ruling’s procedure has undergone an evolution, pursuant to some judgments rendered by the European Court of Justice.
One of the most relevant judgements on this subject is the CILFIT case, which has established some limits to the duty to request a preliminary ruling provided for in art. 267 paragraph 3 TFEU. Those limits have recently been the subject of some criticism by Advocate General Bobek who, as it emerges from his opinion, drafted on the occasion of the CIM judgement. For this purpose, an analysis of the opinion of the Advocate General has been carried out, well as the analysis of the ECJ’s judgement, underlining for both their qualities and criticalities.
Furthermore, in the preliminary ruling’s field, the thorny topic of the “dual preliminarity” finds place, and it counterposes two Supreme Courts, that are the ECJ at a domestic level and the Constitutional Courts at a national level. To this end the research recalls some historical decisions which point out the evolution of the relations between those Courts, relations that move from a feeling of competitiveness to a collaboration, and that are inspired to a research of a dialogue, although not the one formally established by the EU’s law.
Lastly it is necessary to underline that, since this particular case evolves concurrently with the ECJ’s case law, what is described in this paper and the conclusions that are reached are to be referred to this historical moment, because the European Supreme Court conserves the power to change its case law in the future.
Type
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollections
- Laurea Magistrale [5076]