Quadri clinici e correlati anatomo-patologici in pazienti con insufficienza renale acuta sottoposti a biopsia renale
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Autore
Caldonazzo, Riccardo <1996>
Data
2022-10-11Disponibile dal
2022-10-13Abstract
Introduzione e obiettivi
Siccome definire le cause sottostanti può fornire informazioni valide nella gestione del danno renale acuto (AKI), abbiamo valutato le presentazioni e gli outcome in pazienti con AKI sottoposti a biopsia renale, nei quali l’eziologia del danno può essere definita precisamente.
Materiali e metodi
Abbiamo considerato in modo retrospettivo i pazienti sottoposti a biopsia renale dal 2017 al 2021 presso l’ospedale S. Martino di Genova. Di 253 pazienti, esclusi quelli con assenza di AKI (72), o con malattia renale cronica (63), sono stati inclusi 119 pazienti con AKI durante il ricovero. L’AKI è stata classificata in tre stadi ingravescenti. Le diagnosi sono state divise in quattro gruppi (nefropatie primarie, nefropatie secondarie, nefriti interstiziali e altre). Sono stati raccolti i dati riguardanti presentazioni cliniche, terapie e outcome.
Risultati
Il 52% dei 119 pazienti valutati era affetto da una nefropatia secondaria, il 24% da forme primitive, il 12,5% da nefrite interstiziale e l’11% da altre forme.
La sindrome nefrosica è risultata associata alle forme primitive (p=0,013), l’ematuria era comune nelle forme glomerulari, le anomalie urinarie erano assenti nelle nefriti interstiziali. La biopsia non determinava eventi avversi severi ma solo episodi minori di sanguinamento (13%). Dopo la biopsia la terapia immunosoppressiva veniva prescritta nel 75.5% dei pazienti indipendentemente dalla loro età. Al controllo a 3 mesi, dai dati disponibili di 103 pazienti, 12 (12%) presentavano un recupero completo della funzione renale, 71 (68%) avevano sviluppato CKD, 15 (13.5%) erano in dialisi e 6 (6%) erano deceduti.
In totale 22 pazienti (18%) sono morti durante il follow-up; le infezioni sono state la principale causa di morte (36%).
Conclusioni
Le nefropatie secondarie prevalgono nei pazienti con AKI sottoposti a biopsia renale. Questa procedura è sicura ed è d’aiuto nella gestione clinica. La prognosi a lungo termine dell’AKI rimane severa. Introduction and objectives
The recognition of the underlying causes can provide valuable information for the management of
Acute kidney injury (AKI).
Therefore, we evaluated clinical presentation and outcomes in patients with AKI undergoing a renal
biopsy, in whom the etiology of the damage may be precisely defined.
Materials and methods
In this retrospective study, we considered patients undergoing renal biopsy from 2017 to 2021 at S.
Martino Hospital in Genoa, Italy.
From 253 patients, after excluding patients without AKI (72) and those with chronic kidney disease (63), 119 patients with an episode of AKI during hospitalization were included.
AKI was classified according to changes in serum creatinine in three worsening stages.
Diagnoses were categorized into four groups (primary nephropathies, secondary nephropathies, interstitial nephritis, and others). We collected data on clinical presentation, therapy, and outcome.
Results
Of the 119 patients, 52% were diagnosed with secondary nephropathy, 24% with primary nephropathy, 12.5% with interstitial nephritis, and 11% with other forms.
The nephrotic syndrome was prevalent in primary nephropathies (p=0.013), hematuria was common in the glomerular forms, whereas urinary abnormalities were absent in interstitial nephritis.
The biopsy was not associated with adverse events but only minor bleeding episodes in 13% of patients. After the biopsy, immunosuppressive therapy was prescribed in 75.5% of the patients.
At 3-month control, out of 103 data available, only 12 patients (12%) presented a full recovery of the
renal function, 71 (68%) developed CKD (39 “de-novo”), 15 (13.5%) were on dialysis,
and 6 (6%) died.
Overall, 22 patients died during follow-up (18%); infections were the main cause of death (36%).
Conclusions
Secondary nephropathies are the most prevalent diagnosis in patients with AKI undergoing renal biopsy.
This procedure is safe and may help in the clinical management. However, the prognosis remains severe.
Tipo
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollezioni
- Laurea Magistrale [5680]