Biocostruzioni a coralli bianchi della Liguria: distribuzione, biocenosi e vulnerabilità

Abstract

Le biocostruzioni a coralli bianchi sono tra gli ecosistemi marini i più complessi, fragili ed importanti, in quanto oasi di biodiversità ed essenziali per il funzionamento degli ambienti profondi. La loro crescita lenta e la scarsa capacità di recupero a seguito di eventi distruttivi come la pesca a strascico li rende ambienti da tutelare con maggior attenzione. In Mediterraneo le formazioni madreporiche, caratterizzate da tre specie di sclerattinie profonde ad affinità fredda (Lophelia pertusa, Desmophyllum dianthus e Madrepora oculata), sono distribuite in tutto il bacino in corrispondenza del flusso della corrente Levantina, ma solo in 8 zone (note come province) formano estensioni importanti e floride. In buona parte del bacino tali formazioni sono sub-fossili (bioherms) e derivano da una estesa moria collocata approssimativamente alla fine dell’ultimo periodo glaciale, circa 10000 anni fa. Le conoscenze che si avevano di tali ambienti in Mar Ligure erano fino ad oggi poche e frammentarie. Sporadiche segnalazioni di banchi subfossili sono state fatte dai pescatori fin dagli anni ‘50, che raccoglievano accidentalmente dei frammenti nelle reti. Una mappatura delle 12 zone madreporiche batiali della Liguria (intese come afferrature per i pescatori) è stata fatta nel 1968 ad opera del sottotenente della Marina Militare Nicola Fusco. Incentivato da queste scoperte e premesse è nato quindi il progetto “Curiosity”, su cui si basa questo studio. Tenendo come riferimento le aree del Fusco, sono state eseguite delle campagne ROV in 4 zone del Levante Ligure (Plateau di Genova, Portofino, Sestri Levante e Monterosso). I dati raccolti su diversi parametri hanno permesso di ricostruire la distribuzione e l’estensione delle biocostruzioni ed il loro stato di salute attuale, nonché il loro ruoruolo di oasi di diversità. L’obiettivo finale del progetto è quello di incentivare la protezione e la tutela di queste aree fornendo un quadro riassuntivo di facile interpretazione.

White coral bioconstructions are among the most complex, fragile and important marine ecosystems, as an oasis of biodiversity and essential for the functioning of deep environments. Their slow growth and poor resilience following destructive events such as trawling make them environments to be protected with greater attention. In the Mediterranean the madreporic formations, characterized by three species of deep scleractinias with cold affinity (Lophelia pertusa, Desmophyllum dianthus and Madrepora oculata), are distributed throughout the basin in correspondence with the flow of the Levantine current, but only in 8 areas (known as provinces ) form important and flourishing extensions. In a large part of the basin these formations are sub-fossils (bioherms) and derive from an extensive mortality located approximately at the end of the last glacial period, about 10,000 years ago. The knowledge that was had of these environments in the Ligurian Sea was up to now few and fragmentary. Sporadic reports of sub-fossil shoals have been made by fishermen since the 1950s, who accidentally collected fragments in their nets. A mapping of the 12 madreporic bathyal areas of Liguria (intended as catches for fishermen) was made in 1968 by the second lieutenant of the Navy Nicola Fusco. Encouraged by these discoveries and premises, the “Curiosity” project was born, on which this study is based. Taking the Fusco areas as a reference, ROV campaigns were carried out in 4 areas of the Levante Ligure (Plateau of Genoa, Portofino, Sestri Levante and Monterosso). The data collected on various parameters made it possible to reconstruct the distribution and extent of bioconstructions and their current state of health, as well as their role as an oasis of diversity. The final goal of the project is to encourage the protection and protection of these areas by providing an easy to interpret summary framework.