L'Afghanistan dei Talebani e la negazione dei diritti delle donne vent'anni dopo analizzati attraverso il cinema
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Author
Luciani, Sara <1995>
Date
2022-03-15Data available
2022-03-24Abstract
Dopo la presa del potere in Afghanistan da parte del gruppo fondamentalista islamico dei Talebani nell'agosto 2021, il Paese sta piano piano tornando nello stato di vent'anni fa, durante il primo governo del movimento. La stampa e i media stanno subendo censure e gli operatori minacce di vario tipo, le donne non possono lavorare e stanno progressivamente perdendo ogni diritto conquistato nel ventennio di occupazione americana. Nonostante le prime manifestazioni e proteste della popolazione, i talebani stanno riuscendo, con la violenza, a far tacere queste voci, promettendo però allo stesso tempo alla comunità nazionale che le loro azioni saranno diverse da quelle dei predecessori. Intanto nell'impervio Afghanistan, la crisi umanitaria alimentata dalla siccità e dalla mancanza di fondi internazionali si fa sempre più grave. Molte donne che prima erano a capo della famiglia e che contribuivano al sostentamento sono obbligate a nascondersi in casa e sotto il burqa per non rischiare la morte, proprio come nel 1996. Il cinema, come tutti gli altri media e tipi di arte è stato bandito, ma è una delle poche armi rimaste alla popolazione per diffondere e far conoscere la loro storia e la loro situazione al mondo, in modo che nessuno si dimentichi di chi sono e di quello che stanno affrontando. Following the seizure of power in Afghanistan by the Islamic fundamentalist group of the Taliban in August 2021, the country is slowly returning to the state of twenty years ago, during the first government of the movement. The press and the media are undergoing censorship and operators are being subjected to threats of various kinds, women are not allowed to work and they are progressively losing every right won during the twenty years of American occupation. Despite the first demonstrations and protests of the population, the Taliban are succeeding, with violence, in silencing these voices, while promising the national community that their actions will be different from those of their predecessors. Meanwhile, in impassable Afghanistan, the humanitarian crisis fueled by drought and lack of international funding is getting worse. Many women who used to head the family and contribute to the livelihood are forced to hide in the house and under the burqa to avoid risking death, just like in 1996. Cinema, like all other media and types of art has been banned, but it is one of the few weapons left to the people to spread and make their story and situation known to the world, so that no one forgets who they are and what they are facing.
Type
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollections
- Laurea Magistrale [5082]