Depressione, Infiammazione e Genere
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Autore
Kermani, Mahin <1990>
Data
2021-07-22Disponibile dal
2021-07-29Abstract
I principali fattori di stress della vita, in particolare, lo stress interpersonale e il rifiuto sociale, sono tra i più forti fattori di rischio per la depressione. In questa tesi, proponiamo una teoria biologicamente plausibile che descrive i meccanismi neurali, fisiologici, molecolari e genomici che collegano le esperienze di stress socio-ambientale con i processi biologici interni che guidano la patogenesi della depressione. Al centro di questa teoria della trasduzione del segnale sociale della depressione c'è l'ipotesi che le esperienze di minaccia sociale e avversità regolino i componenti del sistema immunitario coinvolti nell'infiammazione. I mediatori chiave di questa risposta, chiamati citochine pro-infiammatorie, possono suscitare profondi cambiamenti nel comportamento, che includono l'inizio di sintomi depressivi come umore triste, anedonia, affaticamento e ritiro socio-comportamentale. Qui, estendiamo la teoria per spiegare le differenze di sesso nella prevalenza della depressione, che è una caratteristica distintiva di questo disturbo. Al centro di questa estensione c'è la ricerca che dimostra che le fluttuazioni dell'ormone ovarico modulano la suscettibilità delle donne allo stress, la struttura e la funzione del cervello e l'attività e la reattività infiammatorie. Questi effetti sono evidenti a più livelli, che variano in funzione di diversi fattori, tra cui sesso, età, stato riproduttivo, ormoni endogeni rispetto a quelli esogeni e modalità e dose di somministrazione dell'ormone. Insieme, questi effetti aiutano a spiegare perché le donne sono a maggior rischio di sviluppare umore depresso correlato all'infiammazione e altri disturbi neuropsichiatrici e neurodegenerativi durante gli anni riproduttivi, specialmente per coloro che sono già a maggior rischio di depressione o nel mezzo di una transizione ormonale periodo. Questo lavoro può suggerire nuove opportunità per prevenire e curare la depressione prendendo di mira l'infiammazione. Major life stressors, especially those involving interpersonal stress and social rejection, are among the strongest proximal risk factors for depression. In this thesis, we propose a biologically plausible, multilevel theory that describes neural, physiologic, molecular, and genomic mechanisms that link experiences of social-environmental stress with internal biological processes that drive depression pathogenesis. Central to this social signal transduction theory of depression is the hypothesis that experiences of social threat and adversity up-regulate components of the immune system involved in inflammation. The key mediators of this response, called proinflammatory cytokines, can in turn elicit profound changes in behavior, which include the initiation of depressive symptoms such as sad mood, anhedonia, fatigue and social-behavioral withdrawal. Here, we extend the theory to help explain sex differences in depression prevalence, which is a defining feature of this disorder. Central to this extension is research demonstrating that ovarian hormone fluctuations modulate women’s susceptibility to stress, brain structure and function, and inflammatory activity and reactivity. These effects are evident at multiple levels, varying as a function of several factors including sex, age, reproductive state, endogenous versus exogenous hormones, and hormone administration mode and dose. Together, these effects help explain why women are at greater risk for developing inflammation-related depressed mood and other neuropsychiatric and neurodegenerative disorders during the reproductive years, especially for those already at heightened risk for depression or in the midst of a hormonal transition period. This work may suggest new opportunities for preventing and treating depression by targeting inflammation.
Tipo
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollezioni
- Laurea Magistrale [5076]