L'offerta turistica albanese: carenze ed opportunità nell'era digitale
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Author
Brahaj, Lindita <1979>
Date
2021-05-12Data available
2021-05-20Abstract
La storia del turismo in Albania è relativamente recente. Una prima testimonianza importante è quella fornita dall'antropologa britannica Edith Durham, autrice del volume “High Albania”6 (1909), che attraverso la sua testimonianza, sia scritta che fotografica, fece conoscere, in primis al mondo anglosassone, aspetti nuovi della cultura balcanica, soffermandosi in particolare sul carattere ospitale della popolazione e sui peculiari paesaggi alpini della regione. Mbret Zogu (Re Zog) d'Albania, durante gli undici anni del suo regno (1928-1939), tentò di rendere il Paese una sorta di “cortile ricreativo” dei paesi europei, anche grazie all'afflusso di finanziamenti italiani dello SVEA (Società per lo Sviluppo Economico dell'Albania), finanziamenti che, tuttavia, servirono soprattutto ad alimentare la sua corte, e che non ebbero la possibilità di essere sfruttati a dovere per via dell'instabilità della politica interna.
L'Albania è stata vista per decenni come un'area interdetta. Al termine della Seconda guerra mondiale l’industria turistica visse un periodo di espansione principalmente nei paesi dell’Europa occidentale e dell’America settentrionale. In Albania, nello stesso periodo, ebbe inizio un periodo di chiusura e di isolamento. L'isolamento politico, sociale ed economico che caratterizzò il Paese nel periodo tra il 1945 e il 1990, portò a una mancanza quasi totale di sviluppo del turismo.
Dopo la caduta del regime comunista, il settore del turismo ha finalmente iniziato a farsi strada nell'economia albanese. Nella prima metà degli anni ‘90, il turismo albanese visse la propria “infanzia”, in quanto ebbe il suo primo assaggio del turismo internazionale con l'apertura dell'economia dopo il 1991, in seguito alla quale il Paese si aggiunse alla mappa delle destinazioni turistiche nel Mediterraneo. The history of tourism in Albania is relatively recent. A first important testimony is that provided by the British anthropologist Edith Durham, author of the volume "High Albania" 6 (1909), who through her testimony, both written and photographic, made known, first of all to the Anglo-Saxon world, new aspects of culture Balkan, focusing in particular on the hospitable character of the population and on the peculiar alpine landscapes of the region. Mbret Zogu (King Zog) of Albania, during the eleven years of his reign (1928-1939), tried to make the country a sort of "recreational courtyard" for European countries, also thanks to the influx of Italian funding from the SVEA ( Society for the Economic Development of Albania), loans which, however, mainly served to feed his court, and which did not have the possibility of being properly exploited due to the instability of domestic politics.
Albania has been seen for decades as an off-limits area. At the end of the Second World War, the tourism industry experienced a period of expansion mainly in the countries of Western Europe and North America. In Albania, in the same period, a period of closure and isolation began. The political, social and economic isolation that characterized the country in the period between 1945 and 1990 led to an almost total lack of tourism development.
After the fall of the communist regime, the tourism sector has finally started to make its way into the Albanian economy. In the first half of the 90s, Albanian tourism lived its "infancy", as it had its first taste of international tourism with the opening of the economy after 1991, following which the country was added to the map of tourist destinations in the Mediterranean.
Type
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollections
- Laurea Magistrale [4352]