“Point Of Care Ecocardiografia” (POCUS) in pazienti ricoverati per COVID-19: esperienza in un singolo centro italiano”
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Autore
Novarese, Filippo <1995>
Data
2020-07-21Disponibile dal
2020-07-30Abstract
Introduzione: Il coinvolgimento cardiovascolare è stato frequentemente riportato in pazienti ricoverati per COVID-19 ma ad oggi i dati ecocardiografici e morfo-funzionali sono limitati. Date le consistenti limitazioni della valutazione ecocardiografica, è stato suggerito un approccio “point-of-care ultrasound” (POCUS) per pazienti selezionati.
Obbiettivi: L’obbiettivo primario dello studio era descrivere i reperti al POCUS cardiaco in una coorte di pazienti COVID-19 ricoverati in un ospedale universitario terziario italiano. Gli obbiettivi secondari erano valutare l’associazione tra reperti ecocardiografici e intensità delle cure espresse dal grado di distress respiratorio (DR), così come la durata del ricovero e la mortalità intraospedaliera.
Metodi e risultati: Tra il primo marzo e il 30 aprile 2020, 138 pazienti COVID-19 sono stati sottoposti a POCUS cardiaco e classificati in 3 categorie, basate sul grado di DR. 38 pazienti (27.5%) avevano DR lieve, 35 (25.4%) DR moderato e 65 (47.1%) DR severo. Alterazioni ecocardiografiche più comuni sono state ipertrofia del ventricolo sinistro (38.4%), versamento pericardico lieve (35.6%) e dilatazione del ventricolo destro (26.8%). La presenza di disfunzione ventricolare sistolica destra e sinistra era infrequente (13.0% e 5.1% rispettivamente). L’ipertrofia del ventricolo sinistro è l’unico parametro ecocardiografico risultato associato significativamente con DR severo mentre la dilatazione del ventricolo destro è associato a ricovero più lungo. Nessuno dei parametri ecocardiografici è risultato indipendentemente associato alla mortalità intraospedaliera.
Conclusioni: Nei pazienti COVID-19, i parametri ecocardiografici associati a maggior intensità di cura sono risultati l’ipertrofia del ventricolo sinistro e la dilatazione del ventricolo destro. La disfunzione ventricolare sinistra e destra è risultata infrequente. Introduction: Cardiovascular (CV) involvement has been reported in hospitalized COVID-19 patients. Given consistent limitations to echocardiographic evaluation, “Point-Of-Care Ultrasound” (POCUS) approach to selected patients has been suggested.
Aims: Primary outcome was to describe cardiac POCUS findings in a COVID-19 cohort patients admitted to a tertiary Italian university hospital. Secondary outcomes were to assess the association between echocardiographic findings and intensity of care expressed by respiratory distress (RD) grade, as well as the length of hospital stay and all-cause in-hospital mortality.
Methods and results: Between the 1st of March and 30th of April 2020, 138 consecutive COVID-19 patients underwent POCUS and classified into 3 categories, based on RD grade. Thirty-eight patients (27.5%) had mild RD, 35 patients (25.4%) had moderate RD, and 65 patients (47.1%) had severe RD. Most common abnormalities were LV hypertrophy (38.4%), mild pericardial effusion (35.6%) and RV dilatation (26.8%). Left ventricular (LV) and right ventricular (RV) systolic dysfunction were unusual finding (13.0% and 5.1%, respectively). LV hypertrophy was the only echocardiographic parameter significantly associated with severe RD, and RV was associated with longer length of hospital stay. None of the echocardiographic parameters was independently associated with in-hospital mortality.
Conclusion: In COVID-19 patients, echocardiographic parameters associated with grater intensity of care were LV hypertrophy and RV dilatation. LV and RV dysfunction were uncommon.
Tipo
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollezioni
- Laurea Magistrale [5659]