Il monitoraggio pressorio delle 24 ore: esperienza di un Centro dell' Ipertensione accreditato SIIA nella definizione del fenotipo ipertensivo

Abstract

Introduzione e scopo dello studio: La definizione dei valori pressori rappresenta uno strumento fondamentale nella valutazione del rischio cardiovascolare. Il più tecnologicamente avanzato è rappresentato dal monitoraggio delle 24 ore (ABPM). Scopo dello studio è stato valutare il ruolo dell’ ABPM nell’ approccio a pazienti potenzialmente ipertesi, confrontandolo con le rilevazioni in ambulatorio e determinando i differenti andamenti pressori e gli effetti dei farmaci anti-ipertensivi. Casistica e Metodi: Sono stati selezionati 191 soggetti. Per ciascuno veniva effettuato un ABPM, raccolti i parametri clinici e l’ eventuale terapia farmacologica. Si è pertanto definito il fenotipo ipertensivo: in particolare l’ entità del controllo pressorio, il ruolo dei farmaci anti-ipertensivi, l’ andamento pressorio nell’ arco delle 24 h e l’ eventuale presenza di un “effetto camice bianco” o di un’ ipertensione “mascherata”. Risultati: Il controllo pressorio era presente nel 60% dei casi. La concordanza diagnostica tra i 2 metodi di misurazione pressori era presente nel 65% dei casi. Il 35% con discordanza tra le 2 misurazioni era equamente diviso tra “effetto camice bianco” e “mascheramento”. Il comportamento “dipper” era presente nel 52% dei casi. L’ utilizzo di un farmaco bloccante il sistema renina-angiotensina (SRA) comportava un miglior controllo pressorio rispetto alla sua assenza. L' associazione bloccante SRA + diuretico evidenziava valori diastolici più bassi rispetto a quella bloccante SRA + calcio-antagonista. Conclusioni: L’ ABPM è una tecnica utile nel definire il fenotipo pressorio nei soggetti a rischio cardio-vascolare potenzialmente elevato. E’ possibile inoltre definire l’ entità del controllo pressorio ed il ruolo svolto dalle differenti classi di farmaci ipotensivi. L’ utilizzo dell’ ABPM si sta ormai sempre più diffondendo nella pratica clinica: ciò è stato recepito dalle linee-guida internazionali anche in termini di favorevole rapporto costo-benefici.

Introduction and purpose of the study:The definition of blood pressure is a fundamental tool in the evaluation of cardiovascular risk. The most technologically advanced is represented by 24-hour monitoring (ABPM). The aim of the study was to evaluate the role of ABPM in the approach to potentially hypertensive patients, comparing it with the office measurements and determining the different blood pressure trends and the effects of anti-hypertensive drugs. Case Study and Methods:191 subjects were selected. An ABPM was performed for each, the clinical parameters and any drug therapy were collected. The hypertensive phenotype has therefore been defined: in particular the extent of blood pressure control, the role of anti-hypertensive drugs, the blood pressure trend over the 24 hours and the possible presence of a "white coat effect" or a "masked" hypertension. Results: Blood pressure control was present in 60% of cases. Diagnostic agreement between the 2 blood pressure measurement methods was present in 65% of cases. 35% with discrepancy between the 2 measurements was equally divided between "white coat effect" and "masking". Dipper behavior was present in 52% of cases. The use of a drug blocking the renin-angiotensin system (SRA) resulted in better blood pressure control compared to its absence. The SRA + diuretic blocker association showed lower diastolic values than the SRA + calcium channel blocker. Conclusions: ABPM is a useful technique in defining the pressure phenotype in subjects with potentially high cardio-vascular risk. It is also possible to define the extent of blood pressure control and the role played by the different classes of hypotensive drugs. The use of ABPM is now becoming increasingly widespread in clinical practice: this has been implemented by international guidelines also in terms of favorable cost-benefit ratio