Il riconoscimento transfrontaliero dello status coniugale: problemi aperti e sfide future.

Abstract

La tesi prende le mosse dalla rilevante eterogeneità delle discipline matrimoniali vigenti negli Stati membri dell’Unione europea e analizza il riconoscimento transfrontaliero dello status coniugale in un contesto segnato da intensa mobilità e crescente interazione tra ordinamenti. In mancanza di una competenza legislativa piena dell’Unione in materia di diritto di famiglia, la perdurante diversità dei modelli nazionali attribuisce un ruolo decisivo al diritto dell’Unione e alla giurisprudenza delle Corti europee nel garantire certezza delle situazioni personali e tutela dei diritti fondamentali, soprattutto nei rapporti tra Stati caratterizzati da concezioni differenti del matrimonio. Particolare attenzione è rivolta alle problematiche connesse alla circolazione di status provenienti da Paesi terzi, quali ripudio islamico, matrimoni poligamici e matrimoni infantili, che pongono interrogativi rilevanti sul limite dell’ordine pubblico e richiedono un equilibrio tra riconoscimento del pluralismo culturale e salvaguardia dei valori comuni, tra cui dignità della persona e uguaglianza tra i coniugi. Contestualmente, la crescente incidenza del diritto dell’Unione, sostenuta dalla libera circolazione e dallo sviluppo della cooperazione giudiziaria civile, ha favorito l’emersione di un nucleo minimo di garanzie in materia matrimoniale, come attestato dalla giurisprudenza della Corte di giustizia sul riconoscimento delle coppie dello stesso sesso e da quella della Corte EDU in tema di diritto al rispetto della vita familiare. La tesi evidenzia come il sistema europeo sia oggi chiamato a confrontarsi con sfide che superano il mero coordinamento interordinamentale e rendono necessaria una revisione degli strumenti di riconoscimento degli status familiari, così da assicurare la circolazione delle situazioni personali senza pregiudicare la protezione delle persone più vulnerabili né la coerenza dei principi fondamentali dello spazio giuridico europeo.

The thesis begins by examining the considerable diversity of matrimonial regimes across the Member States of the European Union and focuses on the cross-border recognition of marital status in a context marked by high mobility and increasing interaction between legal systems. In the absence of full EU legislative competence in family law, the persistence of deeply divergent national approaches places particular importance on EU law and on the jurisprudence of the European courts in securing legal certainty in personal status matters and safeguarding fundamental rights, especially where States hold differing conceptions of marriage. The analysis pays specific attention to the circulation of marital statuses originating in third countries, including Islamic repudiation, polygamous unions, and child marriages. These situations engage the limits of public policy and call for a careful balance between respect for cultural pluralism and the protection of shared fundamental values such as human dignity and the equality of spouses. At the same time, the growing influence of EU law, driven notably by the rules on free movement and the development of judicial cooperation in civil matters, has contributed to the emergence of a minimum core of guarantees in the field of marriage. This trend is reflected both in the case law of the Court of Justice on the recognition of same-sex couples and in the parallel jurisprudence of the European Court of Human Rights concerning the right to respect for family life. The thesis argues that the European legal space must now confront challenges that extend beyond traditional inter-system coordination and require a broader reconsideration of the instruments governing the recognition of family status. Only through such a reassessment can the effective circulation of personal situations be ensured without compromising the protection of vulnerable individuals or the coherence of the fundamental principles on which the European legal order rests.