Intelligenza artificiale generativa e professione legale. Ausilio o sostituzione?
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Author
Tinella, Rosita <2001>
Date
2025-10-15Data available
2025-10-23Abstract
Questo lavoro di ricerca affronta il tema dell’impatto dell’Intelligenza Artificiale nel settore giuridico, con particolare riferimento alla professione forense. L’analisi evidenzia come l’IA rappresenti una straordinaria opportunità di innovazione e di efficientamento, ma al contempo sollevi rilevanti criticità legate alla tutela dei diritti fondamentali, alla trasparenza algoritmica, alla protezione dei dati personali e alla prevenzione dei bias decisionali. Il Regolamento europeo (AI ACT) adotta un approccio “risk-based”, riservando in via esclusiva al magistrato le attività decisionali che incidono sull’esito del giudizio, al fine di salvaguardare le garanzie costituzionali e la centralità antropologica della figura del giudice. Diversamente, la professione forense non è qualificata come “ad alto rischio” e resta soggetta a un quadro normativo frammentario, che rende necessario ricorrere a principi generali deontologici e alle linee guida elaborate da Organismi forensi. Il lavoro dedica ampio spazio al fenomeno del Legal Tech e alla diffusione di società che forniscono servizi legali digitalizzati, sollevando questioni di legittimità e di corretto esercizio della professione. Centrale risulta, inoltre, il tema della “AI literacy”, individuata dal Regolamento europeo e dalla Legge sull’I.A. approvata dal Senato il 17.09.2025, come requisito essenziale per un utilizzo consapevole e responsabile dell’IA. Nel lavoro, senza la pretesa di trarre conclusioni, vista la velocità con cui la tecnologia avanza e cambia le carte in tavola, si focalizza sulla necessità di un approccio etico e umanistico nell’integrazione delle tecnologie nel diritto, volto a preservare l’unicità ed il talento della persona, riaffermando il ruolo insostituibile dell’avvocato e del giudice quali garanti della giustizia e dei “diritti fondamentali”. This research paper addresses the impact of Artificial Intelligence on the legal sector, with particular focus on the legal profession. The analysis highlights how AI represents an extraordinary opportunity for innovation and increased efficiency, while at the same time raising significant concerns regarding the protection of fundamental rights, algorithmic transparency, personal data protection, and the prevention of decision-making biases.
The European Regulation (AI ACT) adopts a “risk-based” approach, reserving decision-making activities that affect the outcome of legal proceedings exclusively for judges, in order to safeguard constitutional guarantees and the anthropocentric role of the judiciary. In contrast, the legal profession is not classified as “high-risk” and remains subject to a fragmented regulatory framework, making it necessary to rely on general ethical principles and the guidelines developed by professional legal bodies.
The paper devotes considerable attention to the phenomenon of Legal Tech and the rise of companies offering digitized legal services, raising questions about legitimacy and the proper exercise of the legal profession.
A central theme is also that of “AI literacy,” identified both by the European Regulation and by the AI Law approved by the Senate on 17.09.2025 as an essential requirement for the conscious and responsible use of AI.
Without claiming to draw definitive conclusions—given the speed at which technology advances and reshapes the landscape—the paper focuses on the need for an ethical and humanistic approach to the integration of technology into the legal field, aimed at preserving the uniqueness and talent of the individual, while reaffirming the irreplaceable role of lawyers and judges as guarantors of justice and fundamental rights.
Type
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollections
- Laurea Magistrale [6441]