La tracciabilità e l'anonimato delle transazioni finanziarie nei fenomeni riciclatori mediante l'utilizzo di criptovalute
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Author
Scodnik, Camilla <2001>
Date
2025-10-16Data available
2025-10-23Abstract
Il presente elaborato ha lo scopo di fornire una disamina in ordine ai riflessi, nell’ambito del nostro ordinamento penale, dei possibili utilizzi deviati del principale prodotto della rivoluzione digitale, il bitcoin, con particolare riferimento al suo impiego quale strumento per la commissione di attività illecite.
A tal fine, in prima analisi, verranno esaminate le caratteristiche principali dei bitcoin, con particolare attenzione al profilo della «pseudonimia» e, successivamente, verrà trattata la complessa natura giuridica che contraddistingue la cennata criptovaluta.
Tale indagine, proseguirà poi con un approfondimento in ordine al quadro normativo di riferimento, da cui emergerà come le prime regolamentazioni in materia di criptovalute si siano sviluppate intorno al fenomeno del riciclaggio.
Sul piano sovranazionale, verranno, quindi, messi in evidenza gli importanti conseguenze sulla materia determinate dall’emanazione delle Direttive Europee Antiriciclaggio: la Quinta, nella quale compare per la prima volta la definizione di «valuta virtuale», e la più recente Sesta, che presenta numerose novità in ordine all’inquadramento della relativa disciplina.
Particolare attenzione sarà, inoltre, dedicata al Digital Financial Package, sorto con l’intento di promuovere la transazione digitale in maniera armonizzata fra gli stati membri.
Sul piano nazionale, invece, lo studio si concentrerà sulla normativa di cui al D.lgs. n°231/2007 e D.lgs. n°129/2024.
Infine, la presente ricerca verrà focalizzata sull’esame di due specifiche fattispecie delittuose, il riciclaggio e l’autoriciclaggio, approfondendo le circostanze e le modalità attraverso cui l’impiego di bitcoin ne può risultare idoneo ad integrarle, nonchè i principali e più recenti orientamenti della giurisprudenza che risulta essere intervenuta sul punto. The purpose of this paper is to examine the implications, within our criminal justice system, of the possible misuse of Bitcoin, with particular reference to its use as a tool for committing illegal activities.
To this end, we will first examine the main characteristics of Bitcoin, with particular attention to its ‘pseudonymity’, and then discuss the complex legal nature of this virtual currency.
This investigation will then proceed with an in-depth analysis of the relevant regulatory framework, which will reveal that the first regulations on cryptocurrencies were primarily developed to address money laundering.
At the supranational level, we will focus on the European Anti-Money Laundering Directives, specifically on the Fifth, in which the definition of ‘virtual currency’ is introduced, and the more recent Sixth, which presents numerous innovations regarding the framework of the relevant regulations.
Particular attention will also be paid to the Digital Financial Package, created to promote harmonized digital transactions among member states.
At the national level, the study will focus on the regulations referred to in Legislative Decree No. 231/2007 and Legislative Decree No. 129/2024.
Finally, this research will focus on the examination of two specific criminal offenses, money laundering and self-laundering, exploring the circumstances and methods through which the use of Bitcoin may be suitable for integrating them, as well as the main and most recent trends in case law that have intervened on this point.
Type
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollections
- Laurea Magistrale [6441]