Analisi antropologico-forense dei nevi facciali in immagini ante mortem e post mortem per l’identificazione personale: presentazione di un caso di studio

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Author
Filannino, Giorgia <2000>
Date
2025-09-05Data available
2025-09-11Abstract
L'identificazione personale può risultare difficoltosa quando non sono applicabili i metodi primari (impronte digitali, DNA, arcata dentaria). In questi casi, le fotografie delle persone scomparse possono rappresentare l'unico materiale comparabile con i dati post mortem. L'utilizzo delle immagini a fini identificativi ha avuto diffusione soprattutto in occasione di disastri di massa, grazie al facile reperimento di fotografie da famiglie e social network. Tuttavia, c'è ancora da raccogliere dati sistematici sulle caratteristiche identificative visibili nelle foto e da indagare l'uso dei metodi basati su di esse, ancora ritenuti secondari. In questa prospettiva, la tesi ha indagato il potenziale identificativo delle lesioni pigmentate cutanee (nevi), attraverso il confronto tra immagini ante mortem (AM) e post mortem (PM). È stato analizzato un campione di 16 individui: per tutti sono stati confrontati i volti AM con quelli PM in 2D, mentre per 5 soggetti sono state eseguite anche scansioni 3D del volto PM. L’obiettivo era individuare corrispondenze nei pattern di nevi e attribuire a ciascun soggetto un codice confrontabile con un dataset preesistente, applicando un approccio probabilistico (likelihood ratio, LR).
Su 109 fotografie raccolte, 53 (47%) sono risultate idonee. Nei confronti 2D, due soggetti (12,5%) hanno mostrato valori probatori molto alti (LR > 10⁶), mentre altri cinque hanno evidenziato LR compresi tra 10² e 10⁴, valori promettenti se supportati da ulteriori metodi. Al contrario, le comparazioni con immagini 3D hanno restituito LR troppo bassi (1–10²), insufficienti ai fini identificativi.
I risultati confermano che le lesioni pigmentate possono rappresentare utili identificatori, con valori in alcuni casi paragonabili a quelli degli identificatori primari. Lo studio dimostra l’importanza di disporre di immagini di buona qualità fornite dai familiari, sottolineando la necessità di un’efficace comunicazione con i congiunti delle vittime. The correct identification of individuals becomes problematic when primary methods (fingerprints, DNA, dental records) are unenforceable. In such cases, photographs of missing persons may represent the only material to be compared with post-mortem data. The use of images for identification purposes has spread especially during mass disasters, thanks to the easy retrieval of photographs from families and social networks. However, there is still a need to collect systematic data on the identifying characteristics visible in the photos and to investigate the use of methods based on them, which are still considered secondary.
In this perspective, the thesis investigated the potential of cutaneous pigmented lesions (moles) for personal identification, through the comparison of ante-mortem (AM) and post-mortem (PM) images. A sample of 16 individuals was analyzed: AM and PM faces were compared in 2D for all, while for 5 subjects PM faces were also acquired in 3D scans. The aim was to detect correspondences in nevus patterns and assign each subject a code comparable to a pre-existing dataset, applying a probabilistic approach (likelihood ratio, LR).
Out of 109 photographs collected, 53 (47%) were suitable for analysis. In 2D comparisons, two subjects (12.5%) showed very high evidential values (LR > 10⁶), while five others presented LR values between 10² and 10⁴, promising results if combined with further methods. Conversely, comparisons between AM images and PM 3D scans yielded much lower LR values (1–10²), insufficient for identification purposes.
The findings confirm that pigmented skin lesions can serve as valuable identifiers, in some cases reaching probative values comparable to primary identifiers. The study highlights the advantage of using PLS as individualizing traits for personal identification, while stressing the importance of obtaining high-quality photographs from relatives and the need for effective communication with victims’ families.
Type
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollections
- Laurea Magistrale [6140]