Abitare il Futuro, Curare il Passato: Le Lavatrici come Modello di Trasformazione Sostenibile
Author
Yazdi Sani, Homa <1995>
Date
2025-07-25Data available
2025-07-31Abstract
Questa tesi indaga la riqualificazione sostenibile di Le Lavatrici, un complesso di edilizia residenziale pubblica in stile brutalista costruito tra il 1980 e il 1989 nel quartiere Pegli 3 di Genova. Inizialmente realizzato per rispondere alla carenza abitativa del dopoguerra e plasmato secondo i principi del design industrializzato, il complesso oggi si confronta con fenomeni di frammentazione sociale, spazi comuni sottoutilizzati e standard spaziali ormai superati.
Il progetto propone una strategia di retrofit a basso impatto e conveniente, mirata a migliorare la qualità spaziale, l’interazione tra i residenti e le prestazioni ambientali passive, senza alterare i sistemi strutturali o di facciata. Attraverso l’integrazione di terrazze condivise, l’ampliamento delle unità abitative, soglie semi-private e arredi modulari per gli spazi esterni, la proposta riattiva gli spazi interstiziali trascurati, preservando l’identità architettonica del complesso.
Guidata dall’analisi del percorso solare e dei venti locali, la proposta allinea l’uso degli spazi a strategie di comfort passivo, valorizzando l’illuminazione naturale, la ventilazione e l’adattabilità stagionale. Ispirandosi a progetti contemporanei di riferimento come l’8 House di BIG e la modularità ludica di Studio Ossidiana, l’intervento ripensa la circolazione come esperienza condivisa e vissuta.
Questa tesi offre un modello replicabile per la trasformazione sostenibile dell’edilizia residenziale pubblica del dopoguerra, proponendo un approccio al retrofit fondato su basi sociali ed economiche per l’architettura residenziale collettiva su larga scala. This thesis investigates the sustainable retrofitting of Le Lavatrici, a Brutalist
public housing complex built between 1980 and 1989 in the Pegli 3 district of
Genoa, Italy. Originally constructed to address post-war housing shortages
and shaped by industrialized design principles, the complex today faces
social fragmentation, underused communal spaces, and outdated spatial standards.
The project proposes a minimal-intervention, cost-effective retrofit strategy
aimed at enhancing spatial quality, community interaction, and passive
environmental performance without altering the structural or façade systems. Through the integration of shared terraces, expanded residential units, semi-private
thresholds, and modular street furniture, the design reactivates overlooked in-between spaces while preserving the architectural identity of the complex.
Informed by contextual sun path and wind analysis, the proposal aligns spatial
use with passive comfort strategies, emphasizing daylight, natural ventilation,
and seasonal adaptability. Drawing inspiration from contemporary reference
projects such as BIG’s 8 House and the playful modularity of Studio Ossidiana,
the intervention reframes circulation as a shared, lived experience.
This thesis contributes a replicable model for the sustainable transformation of
post-war housing, offering a socially and economically grounded approach to
retrofitting large-scale public residential architecture.
Type
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollections
- Laurea Magistrale [6128]