SGLT-2 inibitori e protezione cardiorenale: evidenze dallo studio EMPA-KIDNEY sul ruolo dell'acido urico

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Author
Piovani, Alessia <2000>
Date
2025-07-08Data available
2025-07-17Abstract
Iperuricemia e gotta sono condizioni estremamente comuni nella malattia renale cronica (CKD), poiché la riduzione del filtrato glomerulare (eGFR) conduce ad una ridotta filtrazione glomerulare di acido urico, la cui concentrazione sierica tende dunque ad aumentare, con conseguente incremento della prevalenza di attacchi di gotta nei soggetti affetti da malattia renale cronica. Inoltre, l’iperuricemia si associa ad un aumentato rischio di progressione della malattia renale cronica, anche se questa relazione non è stata dimostrata essere causale né da studi di randomizzazione, né da trials finalizzati alla valutazione dell’efficacia di terapie ipouricemizzanti.
Per contro, diversi studi hanno ampliamente dimostrato che gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2 inibitori) rallentano la progressione della malattia renale cronica. In aggiunta, in molteplici trials è stato osservato che questi farmaci riducono i livelli sierici di acido urico nei pazienti affetti da diabete o scompenso cardiaco, mentre mancano evidenze in pazienti affetti da CKD. Infatti, studi che valutino gli effetti ipouricemizzanti degli SGLT2 inibitori in pazienti con malattia renale cronica sono necessari dal momento che un eGFR ridotto potrebbe compromettere questo effetto del farmaco.
Alla luce di queste informazioni, abbiamo condotto un’analisi esplorativa post-hoc sulla popolazione dello studio EMPA-KIDNEY, il cui obiettivo era valutare l’effetto di empaglifozin sulla concentrazione sierica di acido urico e quindi sul rischio di gotta e di progressione della malattia renale cronica, nei pazienti affetti da CKD. Hyperuricemia and gout are extremely common conditions in chronic kidney disease (CKD), as reduced estimated glomerular filtration rate (eGFR) leads to decreased renal clearance of uric acid, resulting in elevated serum uric acid levels and, consequently, an increased prevalence of gout attacks among CKD patients. Moreover, hyperuricemia has been associated with an increased risk of CKD progression, although this relationship has not been proven to be causal in randomized studies or in trials specifically designed to assess the efficacy of urate-lowering therapies.
On the other hand, several studies have clearly demonstrated that sodium-glucose co-transporter 2 inhibitors (SGLT2 inhibitors) slow the progression of CKD. Additionally, multiple clinical trials have observed that these drugs reduce serum uric acid levels in patients with diabetes or heart failure; however, evidence in patients with CKD is lacking. Indeed, studies evaluating the urate-lowering effects of SGLT2 inhibitors in CKD patients are needed, as reduced eGFR may impair this pharmacological effect.
In light of these considerations, we conducted a post-hoc exploratory analysis of the EMPA-KIDNEY study population. The aim was to assess the effect of empagliflozin on serum uric acid concentration and, consequently, on the risk of gout and progression of CKD in patients with chronic kidney disease.
Type
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollections
- Laurea Magistrale [6050]