Riuso adattivo e conservazione dell’architettura del secondo Novecento
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Author
Ripollino, Andrea <2000>
Date
2024-10-25Data available
2024-10-31Abstract
Il panorama architettonico odierno, e di conseguenza il mercato immobiliare è segnato da un marcato contrasto, rispetto ad alcuni requisiti ritenuti di primaria importanza, tra ciò che viene costruito ex novo, e ciò che invece viene recuperato da spazi preesistenti e adattato alle esigenze moderne. I temi importanti che vanno affrontati per capire a pieno queste contrapposizioni, comprendono questioni prettamente economiche e speculative, piuttosto che ecologico ambientali, fino ad arrivare alle più complesse, questioni etiche ed estetiche. Gli aspetti del problema sono numerosi e, come accennato, spesso in contrasto tra loro: da un lato gli aspetti economici legati al maggior profitto proveniente dalla costruzione e la conseguente vendita di un edificio nuovo, dotato già in partenza delle attrezzature impiantistiche e di accessibilità moderne, piuttosto che adattare un edificio preesistente con chiari limiti dovuti al progetto iniziale. Dall'altra gli aspetti ambientali che evidenziano la convenienza di interventi di conservazione delle preesistenze piuttosto che una continua costruzione in territori già molto edificati, con una produzione dei gas serra molto maggiore relativamente alla costruzione di nuovi edifici piuttosto che al restauro di altri già esistenti. A questi dati oggettivi bisognerà affiancare uno sguardo attento anche ai valori che spesso hanno un peso eguale se non maggiore di quelli precedenti. Questo sia in senso positivo che negativo: è il caso delle valutazioni effettuate dalle comunità rispetto ai luoghi in cui vivono. È quindi necessario cercare di capire cosa voglia dire mettere mano a edifici che spesso le comunità non ritengono degni di essere salvati, o che al contrario, elevano come icone per cui la sola apparenza va mantenuta, al di là di ogni accuratezza storica per quanto riguarda materiali o dettagli costruttivi originali. Today's architectural landscape, and consequently the housing market, is marked by a big contrast,regarding to certain requirements of primary importance, between what is built from scratch, and what is instead reused from pre-existing spaces and adapted to modern needs. The important issues that need to be addressed to fully understand these contrasts, also include purely economic and speculative issues, rather than ecological-environmental, to the more complex, ethical and aesthetic ones. There are a lot of shades of the problem and, as mentioned before, often at odds with each other: on the one hand, the economic aspects related to the greater profit from the construction and subsequent sale of a new building, already equipped with modern plant equipment and accessibility, rather than adapting a pre-existing building with clear limitations due to the initial design. On the other hand the environmental aspects that highlight the convenience of interventions to preserve the pre-existences, rather than continuous construction in already heavily built-up territories, with a much greater production of greenhouse gases relative to the construction of new buildings rather than in the restoration of others that already exist. These objective data will need to be complemented also by a view to the values that often carry equal, if not greater weight than the previous ones. This is both in a positive and negative sense: this is the case of the evaluations made by communities regard to the places in which they live. It is therefore necessary to try to understand what it means to put hands on buildings that communities often do not deem worthy of saving, or which, on the contrary, elevate as icons for which appearance alone must be maintained, beyond any historical accuracy of the original materials or construction details.
Type
info:eu-repo/semantics/bachelorThesisCollections
- Laurea Triennale [1954]