La lotta alla violenza di genere nel diritto dell'Unione europea
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Author
Ziveri, Asia <2002>
Date
2024-10-16Data available
2024-10-24Abstract
La violenza nei confronti delle donne è una forma di “discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata”. L’espressione “violenza domestica” designa invece tutti questi atti di violenza enunciati precedentemente “che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare o tra attuali o precedenti coniugi o partner, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima”. Rispetto al passato, oggi, siamo più consapevoli anche che queste forme di violenze sono strutturali e che sono “dirette contro una donna in quanto tale, o che colpiscono le donne in modo sproporzionato”. Il primo capitolo analizza le varie tappe affrontate a livello europeo per passare dal principio di parità di trattamento tra uomo e donna in ambito lavorativo e salariale, ad un principio antidiscriminatorio che comprende vari aspetti ancora oggi in evoluzione. Il secondo capitolo affronta la violenza di genere nell’UE e nel mondo analizzando i passi fatti dalle istituzioni per arrivare al riconoscimento del
diritto delle donne di vivere una vita libera dalla violenza e dalle discriminazioni e, quindi, collocare questo argomento all’interno del campo dei diritti umani. La Convenzione di Istanbul del 2011 è stata il risultato
significativo di tutti questi sforzi che sono iniziati con la CEDAW del 1979, la DEVAW del 1993, le diverse Convenzioni adottate a livello regionale e, infine, il contributo dato dal diritto derivato e dalle sentenze emanate dalla Corte di Giustizia europea (CGUE). Il terzo capitolo affronta nel concreto la sentenza C-621/21 sottoposta
alla CGUE che ha contribuito allo sviluppo di questo tema. Violence against women is a form of “discrimination against women, including all acts of gender-based violence that result in, or are likely to result in, physical, sexual, psychological or economic harm or suffering to women, including threats of such acts, coercion or arbitrary deprivation of liberty, whether occurring in public or in private life”. The term “domestic violence” instead refers to all these acts of violence listed above “that occur within the family or household or between current or former spouses or partners, regardless of whether the perpetrator shares or has shared the same residence with the victim”. Compared to the past, today, we are also more aware that these forms of violence are structural and that they are “directed against a woman because she is a woman, or that they affect women disproportionately”. The first chapter analyses the various stages undertaken at European level to move from the principle of equal treatment between men and women in the workplace and in terms of wages, to an anti-discrimination principle that includes various aspects that are still evolving today. The second chapter addresses gender violence in the EU and in the world by analysing the steps taken by the institutions to achieve the recognition of the right of women to live a life free from violence and discrimination and, therefore, to place this topic within the field of human rights. The Istanbul Convention of 2011 was the significant result of all these efforts that began with the CEDAW of 1979, the DEVAW of 1993, the various Conventions adopted at regional level and, finally, the contribution given by secondary legislation and the judgments issued by the European Court of Justice (ECJ). The third chapter deals specifically with the judgment C-621/21 submitted to the ECJ which contributed to the development of this topic.
Type
info:eu-repo/semantics/bachelorThesisCollections
- Laurea Triennale [2300]