Design X il Tempo

Abstract

Il progetto di tesi “Design X il Tempo” si propone di esplorare i legami tra generazioni e oggetti, evidenziando come il design rifletta i valori, le aspirazioni e le dinamiche sociali di ogni epoca. In un mondo in cui il design evolve rapidamente, l’obiettivo è comprendere quanto gli oggetti fungano da specchio delle esperienze umane, non solo in termini di funzionalità, ma anche come simboli. La ricerca è incentrata sul divario generazionale e sulle "zone liminali", quei confini sfumati dove le generazioni si incontrano, influenzandosi vicendevolmente. Gli oggetti, reinterpretati e simbolizzati da ogni generazione, riflettono queste dinamiche, influenzate ampiamente da media come teatro, cinema e televisione. L’obiettivo è analizzare il significato che gli oggetti hanno assunto nel tempo, in relazione alle esperienze di vita quotidiana, e analizzare quanto il design possa sfidare o confermare le narrazioni collettive di ogni generazione. Attraverso i concetti di “habitus” e “campo” di Pierre Bourdieu, la tesi esamina come le generazioni elaborino il proprio rapporto con il mondo materiale, plasmato dalle condizioni storiche e mediali. Tramite un approccio multidisciplinare, che intreccia sociologia, psicologia e studi in media e spettacolo, lo studio, inoltre, esplora il ruolo dei media nel costruire immaginari collettivi. Il progetto culmina in un evento multimediale che, attraverso la drammaturgia teatrale dello scontro generazionale, “porta in scena” la ricerca. Il teatro e il suo iconico “occhio di bue”, diventano fonte d’ispirazione per l’identità dell’evento, veicolando il messaggio in modo immersivo. In conclusione, la ricerca mira a stimolare una riflessione sul potenziale del design come motore di cambiamento sociale, evidenziando come esso potrebbe fornire strumenti per affrontare le sfide future e incoraggiando una maggiore consapevolezza storica e culturale degli oggetti che ci circondano.

The thesis project "Design X il Tempo" aims to explore the connections between generations and objects, highlighting how design reflects the values, aspirations, and social dynamics of each era. In a world where design evolves rapidly, the objective is to understand how objects serve as a mirror of human experiences, not only in terms of functionality but also as symbols. The research focuses on the generational divide and the "liminal zones," those blurred boundaries where generations meet and mutually influence each other. Objects, reinterpreted and symbolized by each generation, reflect these dynamics, largely influenced by media such as theater, cinema and television.

The goal is to analyze the meaning that objects have acquired over time in relation to everyday life experiences and to examine how design can challenge or confirm the collective narratives of each generation.

Through the concepts of “habitus” and “campo” by Pierre Bourdieu, the thesis examines how generations develop their relationship with the material world, shaped by historical and media conditions. Using a multidisciplinary approach, which intertwines sociology, psychology, media and performance studies, the study seeks to explore the role of media in constructing collective imaginaries.

The project culminates in a multimedia event that, through the theatrical dramaturgy of generational conflict, "brings the research to the stage." Theater, and particularly its iconic spotlight, becomes a source of inspiration for the event's identity, conveying the message in an immersive way. In conclusion, this research aims to stimulate reflection on the potential of design as a driver of social change, emphasizing how it could provide tools to address future challenges and encouraging greater historical and cultural awareness of the objects that surround us.