Indicatori sociali per misurare lo sviluppo: il Bhutan e la Felicità Interna Lorda.
Autore
Sisia, Irene <2003>
Data
2024-10-14Disponibile dal
2024-10-17Abstract
Nella presente tesi si è analizzato il tema della misurazione del benessere sociale, evidenziando le limitazioni dei metodi tradizionali, come il Prodotto Interno Lordo, rispetto a nuove metodologie più adatte alla complessità della società contemporanea. Si è discusso, nel primo capitolo, dell’importanza degli indicatori sociali nell’analisi delle condizioni delle popolazioni, sottolineando come la sociologia, attraverso un approccio misto, possa tradurre i dati in una comprensione più sfumata dei fenomeni sociali. Le critiche al PIL si concentrano sulla sua incapacità di misurare gli effetti a lungo termine e su aspetti cruciali per il benessere, come l’equità sociale e la qualità della vita. In un contesto segnato da crisi ambientali e disuguaglianza, il PIL si rivela insufficiente e fuorviante, favorendo politiche di crescita a scapito della sostenibilità.
Il capitolo dedicato al Bhutan illustra un approccio alternativo: la Felicità Interna Lorda (FIL), che incorpora dimensione quali la salute, l’istruzione e la coesione sociale. Questo modello, radicato nella cultura buddista del paese, sfida i paradigmi economici occidentali e punta a promuovere un benessere collettivo piuttosto che una mera crescita economica. Tuttavia, il PIL continua a dominare come principale indicatore globale, rendendo difficile l’adozione di nuovi paradigmi, soprattutto nei paesi occidentali, dove il consumo e la crescita rimangono prevalenti.
Concludendo, la tesi sostiene la necessità di rivedere gli strumenti di misurazione del benessere, adottando un approccio olistico che integri dimensioni ambientali, psicologiche e sociale, Per superare l’ideologia del PIL come unico indicatore del progresso, è essenziale un cambio di mentalità a livello globale, in cui esperienza come quella del Bhutan possano fungere da modello. Questa riflessione invita a considerare nuove prospettive per la ricerca e le politiche di sviluppo, ponendo l’essere umano e il suo benessere al centro delle priorità, In this thesis, the theme of measuring social well-being has been analysed, highlighting the limitations od traditional methods, such as Gross Domestic Product (GDP), compared to new methodologies better suited to the complexities of contemporary society. The first chapter discusses the importance of social indicators in analysing the conditions of populations, emphasizing how sociology, through a mixed approach, can translate data into more nuanced understanding of social phenomena. Critiques of GDP proves insufficient and misleading, promoting growth policies at the expense of sustainability.
The chapter dedicated to Bhutan illustrates an alternative approach: Gross National Happiness (GNH), which incorporates dimensions such as health, education, and social cohesion. This model, rooted in the country’s Buddhist culture, challenges Western economics paradigms and aims to promote collective well-being rather than mere economic growth. However, GDP continues to dominate as the primary global indicator, making it difficult to adopt new paradigms, especially in Western countries where consumption and growth remain prevalent.
In conclusion, the thesis advocates for a revision of well-being measurement tools, adopting a holistic approach that integrates environmental, psychological and social dimensions. To overcome the ideology of GDP as the sole indicator of progress, a global change in mindset is essential, allowing experiences like Bhutan’s to serve as a model. This reflection invites consideration of new perspectives for research and development policies, placing human beings of and their well-being at the centre of priorities rather than economic profit. An integrated view of well-being, encompassing all dimensions of human life, is crucial for addressing contemporary challenges and building a just and sustainable.
Tipo
info:eu-repo/semantics/bachelorThesisCollezioni
- Laurea Triennale [2853]