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dc.contributor.advisorAveto, Andrea <1977>
dc.contributor.advisorAsquer, Enrica <1980>
dc.contributor.authorPiccone, Domenico <1997>
dc.date.accessioned2024-07-25T14:21:54Z
dc.date.available2024-07-25T14:21:54Z
dc.date.issued2024-07-17
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/8991
dc.description.abstractLiberazione sessuale dal bisogno indotto e dal condizionamento, lotta per la qualità della vita, politicizzazione del privato anche più indicibile, le pratiche sessuali, per una appropriazione a partire da sé dei desideri autentici, del corpo, della propria esistenza. Ma anche riappropriazione della letteratura in quanto dispositivo politicizzato di comunicazione della cultura, lotta all’«evasione» come finalità dell’incontro tra lettore e testo letterario, prove per un progetto di «letteratura militante». Sono questi gli obiettivi a cui aspirava il progetto di «rivoluzione culturale» sostenuto da «Il pane e le rose» e «Muzak», due tra i più significativi periodici controculturali animati negli anni Settanta da Lidia Ravera, ancora nota ai più come “quella” di Porci con le ali, best-seller che si è rivelato un marchio d’infamia con cui certa critica letteraria ha con sciatteria liquidato, respinto ed esorcizzato una scrittrice oggi arrivata alla soglia dei cinquant’anni di carriera. Lo scopo di questa tesi è dimostrare non solo la significatività degli apporti e dell’esperienza di Ravera nel panorama controculturale dei Settanta come «Anni di rose», ma anche la rilevanza del suo profilo letterario. Rotta la cortina del silenzio, seguendo l’originale e articolato progetto letterario da lei coltivato – dapprima sulle pagine dei periodici, poi nei tre libri oggetto d’analisi nella seconda parte dell’elaborato (Porci con le ali, Ammazzare il tempo e Bambino mio) –, nonché i suoi rapporti con l’istituzione letteraria e l’industria editoriale, si arriverà a dimostrare che un contro-racconto letterario di questo decennio di «rose» sia possibile, a partire dal rapporto tra letteratura e controcultura, e che sia altrettanto leggibile a patto di rinunciare a quelle categorie esclusive ed escludenti proprie di quella stessa «mafiosa società letteraria» contro cui Ravera lottò professionalmente con tutta se stessa.it_IT
dc.description.abstractSexual freedom from induced need and conditioning, a fight for the quality of life, politicization of the private sphere, even the most unspeakable, sexual practices, for a repossession of the authentic desires starting from themselves, of the body, of one’s existence. But also repossession of literature as a politicized device of culture’s communication, fight for the escape as goal of the encounter between the reader and the literary text, attempts for a project of «militant literature». These are the objectives to which the project of «cultural revolution», supported by «Il pane e le rose» and «Muzak», aspired. The latter were two of the most important countercultural magazines directed by Lidia Ravera in the Seventies, unfortunately still known to the public as of today as “the one who wrote Porci con le Ali”, best-seller that has proved to be a black mark that some critics has shabbily dismissed a writer that today has reached her fifty years of career. The purpose of this essay is to demonstrate not only the importance of the contributions and experience of Ravera in the countercultural environment of the Seventies as “Years of roses”, but also the relevance of her literary profile. Once broken the curtain of silence, following her original and well-structured project, by firstly analyzing her magazines, and successively focusing on her three books in the second part of this thesis, as well as her relationship with the literary institution and the publishing industry, it will be demonstrated that a literary counter-story of this decade is possible, starting from the relationship between literature and counterculture, and that it is equally readable only by renouncing to use exclusive and exclusionary categories proper of that same «literary mafia society» against which Ravera fought professionally with all of herself.en_UK
dc.language.isoit
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess
dc.title«Oltre al pane, vogliamo le rose». Controcultura, sessualità e percorsi di riappropriazione della letteratura negli esordi di Lidia Raverait_IT
dc.title.alternative«We want bread, but we want roses too». Counterculture, sexualities and attempts of repossession of literature in Lidia Ravera's beginningsen_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/masterThesis
dc.subject.miurL-FIL-LET/11 - LETTERATURA ITALIANA CONTEMPORANEA
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2023/2024
dc.description.corsolaurea9918 - LETTERATURE MODERNE E SPETTACOLO
dc.description.area4 - LETTERE E FILOSOFIA
dc.description.department100017 - DIPARTIMENTO DI ITALIANISTICA, ROMANISTICA, ANTICHISTICA, ARTI E SPETTACOLO


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