Studio osservazionale di prevalenza e rilevanza delle allergie da contatto al propoli in pazienti consecutivi che eseguono patch test

Abstract

La dermatite allergica da contatto (DAC) è una patologia cutanea indotta da allergeni specifici che scatenano reazioni immunitarie di tipo IV. Il propoli, sostanza resinosa prodotta dalle api, è uno di questi allergeni noti per indurre DAC, con una prevalenza che varia geograficamente da Paese a Paese. Questo studio ha lo scopo di valutare la prevalenza e la rilevanza delle DAC da propoli in un campione di 257 pazienti (191 F vs 66 M) che hanno eseguito patch test nel centro di dermatologia dell’ospedale policlinico San Martino di Genova da gennaio a luglio 2023. Sono state testate due tipologie di propoli, brasiliano e cinese. Il 6,2% (14 F vs 2 M) sono risultati positivi al propoli, in questi la rilevanza attuale si attestava essere del 56,2%. Di questi l’81,2% erano positivi al propoli brasiliano, il 6,2% al cinese e il 12,6% ad entrambi, suggerendo una maggiore allergenicità della variante brasiliana. Inoltre, è stata osservata una concomitanza di reazioni allergiche tra quest’ultimo ed il 26,7% con fragrance mix I (FM I), il 20% col FM II e il 13,3% col 2-idrossietilmetacrilato, indicando una possibile predisposizione a reazioni crociate. I prodotti cosmetici sono stati identificati come fonte principale di esposizione al propoli (75%). Il sito anatomico più frequentemente è stato il viso. (50%). Abbiamo rilevato che i pazienti con DAC da propoli risultavano più frequentemente esposti al propoli rispetto a un campione di pazienti risultati negativi al propoli al patch test (93,7% vs 60%). I nostri risultati suggeriscono l’importanza di una maggiore consapevolezza riguardo l’uso del propoli, poiché visto l’alto tasso di cross-reattività si intuisce come può facilitare l’insorgenza di nuove allergie da contatto. Campagne di sensibilizzazione sull’utilizzo sconsiderato del propoli in prodotti commerciali quali cosmetici e integratori alimentari potrebbero essere decisive nel ridurne il consumo nella popolazione e di conseguenza l’incidenza di nuove allergie.

Allergic contact dermatitis (ACD) is a pathological skin condition induced by specific allergens that trigger type IV immune responses. Propolis, a resinous substance produced by bees, is one of these known allergens that can induce ACD, with a prevalence that varies geographically from country to country. This study aims to evaluate the prevalence and relevance of ACD from propolis in a sample of 257 patients (191 W vs 66 M) who underwent patch testing at the dermatology center of the San Martino Polyclinic Hospital in Genoa from January to July 2023. Two types of propolis, Brazilian and Chinese, were tested. 6.2% (14 F vs 2 M) tested positive for propolis, with current relevance observed at 56.2%. Of these, 81.2% were positive for Brazilian propolis, 6.2% for Chinese, and 12.6% for both, suggesting higher allergenicity of the Brazilian variant. Additionally, a concomitance of allergic reactions was observed with 26.7% to fragrance mix I (FM I), 20% to FM II, and 13.3% to 2-hydroxyethyl methacrylate, indicating a possible predisposition to cross-reactions. Cosmetic products were identified as the main source of exposure to propolis (75%). The most frequently affected anatomical site was the face (50%). We found that patients with ACD from propolis were more frequently exposed to propolis compared to a sample of patients who tested negative for propolis in the patch test (93.7% vs 60%). Our results suggest the importance of greater awareness regarding the use of propolis, as the high rate of cross-reactivity indicates that it can facilitate the onset of new contact allergies. Awareness campaigns on the indiscriminate use of propolis in commercial products such as cosmetics and dietary supplements could be decisive in reducing its consumption in the population and consequently the incidence of new allergies.