Sulla vita activa. Hannah Arendt, per una pedagogia della condizione umana.
View/ Open
Author
Zela, Serena <2000>
Date
2024-07-11Data available
2024-07-18Abstract
Hannah Arendt, intellettuale che ama definire se stessa come una teorica
politica, è una tra le figure femminili più importanti e originali del Novecento. Le
sue origini ebraiche, nonostante sia nata e cresciuta in Germania prima di
trasferirsi negli Stati Uniti per sfuggire alle persecuzioni perpetrate dal regime
nazionalsocialista, hanno caratterizzato e condizionato la sua vita e il suo
pensiero. È quanto possiamo comprendere leggendo le sue opere principali:
“Le origini del totalitarismo”, “Ebraismo e modernità”, “La banalità del male”, e,
in particolare il “Vita activa. La condizione umana”, sul quale si sofferma il
presente lavoro. Le tematiche principali di tale opera e che vengono esaminate
prioritariamente nella stesura di questo elaborano sono il lavoro, l’opera e
l’azione, che Hannah Arendt indentifica come elementi costitutivi della
condizione umana. Hannah Arendt, an intellectual who likes to define herself as a political theorist, is one of the most important and original female figures of the twentieth century. Her Jewish origins, despite being born and raised in Germany before moving to the United States to escape the persecutions carried out by the National Socialist regime, have characterized and influenced her life and thought. This can be understood by reading her main works: "The Origins of Totalitarianism," "Jewishness and Modernity," "The Banality of Evil," and particularly "The Human Condition," on which this paper focuses. The main themes of this work, which are primarily examined in the drafting of this paper, are labor, work, and action, which Hannah Arendt identifies as the constitutive elements of the human condition.
Type
info:eu-repo/semantics/bachelorThesisCollections
- Laurea Triennale [2853]