La banalità del male e la manipolazione sociale: Da Foucault ad Abu Ghraib attraverso gli Esperimenti di Zimbardo e Milgram
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Author
Lusardi, Rachele <2001>
Date
2024-07-12Data available
2024-07-18Abstract
Questa tesi si concentra sull’analisi della banalità del male e della manipolazione che avviene in determinati contesti sociali, naturali o artificiali, che portano l’essere umano a comportarsi in modi inaspettati e spesso terrificanti.
Lo studio inizia con un’attenzione particolare all’ambiente carcerario, un luogo opprimente e austero, caratterizzato da una rigida sorveglianza e dalla presenza costante di guardie inflessibili.
Le teorie di Michel Foucault forniscono il quadro teorico iniziale, cui segue un’analisi delle complessità che permeano nelle prigioni italiane.
Attraverso lo studio dell’Esperimento di Stanford condotto da Philip Zimbardo e gli eventi di Abu Ghraib nel 2003, la ricerca dimostra come specifici contesti sociali possano influenzare e modellare il comportamento individuale fino a spingerlo verso azioni atroci e disumane.
La ricerca si estende al genocidio degli Ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale, più precisamente sul processo al funzionario nazista Adolf Eichmann, condannato di aver deportato milioni di Ebrei in vari campi di concentramento.
Inoltre, si mette in evidenza l’Esperimento di Stanley Milgram, che esplora le dinamiche dell’obbedienza verso l’autorità e la manipolazione.
La tesi indaga e analizza temi complessi e impegnativi per l’essere umano, che per sua natura tenta di sviare la domanda, che almeno una volta nella vita, tutti ci siamo posti:
cattivi si nasce o si diventa?
Utilizzando gli esperimenti di Zimbardo e Milgram e i due casi studio, si tenta di dare una visione completa, su elementi e fattori che plasmano il comportamento umano, lasciando così al lettore tutte le informazioni necessarie per trarre le proprie riflessioni finali. This thesis focuses on analyzing the banality of evil and the manipulation that takes place in certain social contexts, natural or artificial, that lead human beings to behave in unexpected and often terrifying ways.
The study begins with a focus on the prison environment, an oppressive and austere place characterized by rigid surveillance and the constant presence of inflexible guards.
Michel Foucault's theories provide the initial theoretical framework, which is followed by an analysis of the complexities that permeate in Italian prisons.
Through the study of the Stanford Experiment conducted by Philip Zimbardo and the events at Abu Ghraib in 2003, the research demonstrates how specific social contexts can influence and shape individual behavior to the point of driving it toward atrocious and inhumane actions.
The research extends to the genocide of Jews during World War II, more specifically on the trial of Nazi official Adolf Eichmann, convicted of deporting millions of Jews to various concentration camps.
It also highlights the Stanley Milgram Experiment, which explores the dynamics of obedience to authority and manipulation.
The thesis investigates and analyzes complex and challenging issues for the human being, who by nature attempts to deflect the question, which at least once in our lives, we have all asked ourselves:
Are villains born or become?
Using Zimbardo's and Milgram's experiments and the two case studies, an attempt is made to give a comprehensive view, on elements and factors that shape human behavior, thus leaving the reader with all the necessary information to make their concluding thoughts.
Type
info:eu-repo/semantics/bachelorThesisCollections
- Laurea Triennale [2383]