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dc.contributor.advisorGiofre', David <1984>
dc.contributor.advisorAmoretti, Guido Franco <1955>
dc.contributor.authorRosso, Ada <1984>
dc.date.accessioned2024-07-18T14:23:52Z
dc.date.available2024-07-18T14:23:52Z
dc.date.issued2024-07-11
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/8760
dc.description.abstractCome esposto in questa tesi, sussistono sostanziali prove a favore dell’esistenza di una riserva in grado di mediare tra il deterioramento cerebrale e le sue manifestazioni cliniche, per cui alcune persone sono in grado di affrontare meglio di altre i cambiamenti del cervello. Nel corso della vita, l’esposizione ad esperienze arricchenti, quali l’impegno in attività ricreative di natura intellettuale e sociale, si traduce nella formazione di una resilienza cerebrale in grado di ritardare il declino cognitivo nel fisiologico invecchiamento e nelle manifestazioni cliniche della demenza incidente e di altre patologie cerebrali. Essendo un costrutto proposto recentemente, le ricerche sono appena agli inizi, ma è chiara l'importanza del significato sottostante la riserva: l’individuo non è un semplice spettatore passivo del suo declino cognitivo, ma può influenzare il suo funzionamento cerebrale. La riserva cognitiva permette di pensarci come protagonisti della salute del nostro cervello.it_IT
dc.description.abstractAs analyzed in this paper, there is substantial evidence of the existence of a reserve that can mediate between brain deterioration and its clinical manifestations, whereby some people are able to cope with brain changes better than others. Over the course of life, exposure to enriching experiences, such as engaging in recreational activities of an intellectual and social nature, translates into the formation of brain resilience capable of delaying cognitive decline in physiological aging and in the clinical manifestations of incident dementia. and other brain pathologies. Being a recently proposed construct, research is just beginning, but the importance of the meaning underlying the reserve is clear: the individual is not a simple passive spectator of his cognitive decline, but can influence his brain functioning. Cognitive reserve allows us to think of ourselves as protagonists of the health of our brain.en_UK
dc.language.isoit
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/restrictedAccess
dc.titleLa riserva cognitiva tra basi neurobiologiche e pratica clinica.it_IT
dc.title.alternativeCognitive reserve from neurobiology to clinical practiceen_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/masterThesis
dc.subject.miurM-PSI/01 - PSICOLOGIA GENERALE
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2023/2024
dc.description.corsolaurea8753 - PSICOLOGIA
dc.description.area5 - SCIENZE DELLA FORMAZIONE
dc.description.department100014 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE


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