La regolamentazione della caccia alle balene: analisi delle norme internazionali e la loro evoluzione
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Author
Cervellera, Ruben <2002>
Date
2024-07-09Data available
2024-07-11Abstract
In questa tesi viene trattato il diritto internazionale della caccia alle balene, analizzando le norme in materia e la loro evoluzione. Nel primo capitolo è esaminata la Commissione Internazionale per la Caccia alle Balene (IWC), principale organizzazione internazionale dedita alla sua regolamentazione. Da questa analisi emerge l’immagine di una istituzione dvisa in due correnti di pensiero contrapposte: la prima include gli Stati favorevoli alla caccia ed alla commercializzazione delle balene, la seconda quelli in difesa della protezione e conservazione dell’animale. Col tempo l’IWC vide sempre di più affermarsi la corrente protezionista, che nel 1985 confermò il suo ruolo predominante tramite l’adozione della Moratoria sulla caccia alle balene per scopi commerciali. Gli Stati membri favorevoli alla caccia cercarono di aggirare la Moratoria utilizzando le uniche due eccezioni al divieto: la caccia per sussistenza aborigena e quella a scopi scientifci. Nella tesi si è visto come il Giappone sfruttò quest’ultima eccezione per continuare a cacciare e commercializzare un notevole numero di balene, dato che l’IWC non vietava ad uno Stato di vendere i prodotti derivati dagli animali una volta terminate le ricerche. Nel 2010 l’Australia adì la Corte Internazionale di Giustizia (CIG) a giudicare il comportamento del Giappone. Il secondo capitolo di questo lavoro è dedicato proprio allo studio di questa controversia internazionale e della sentenza della CIG, che nel 2014 giudicò il Giappone colpevole di aver infranto la Moratoria. Nella tesi viene poi esaminato come la sentenza contribuì a rafforzare la corrente protezionista nell’IWC. Nelle conclusioni della tesi vengono infine esaminati i possibili scenari futuri, con particolare enfasi sulla limitatezza dei modelli normativi antropocentrici attraverso questa viene attuata. This thesis discusses the international law of whaling, analyzing the relevant regulations and their evolution. The first chapter examines the International Whaling Commission (IWC), the main international organization dedicated to its regulation. From this analysis emerges a picture of an institution dvised in two opposing currents of thought: the first includes states in favor of the hunting and commercialization of whales, the second those in defense of the protection and conservation of the animal. Over time, the IWC saw the protectionist current increasingly assert itself, which in 1985 confirmed its dominance through the adoption of the Moratorium on Commercial Whaling. Pro-hunting member states sought to circumvent the Moratorium by using the only two exceptions to the ban: aboriginal subsistence hunting and hunting for scientifc purposes. In the thesis it was seen how Japan exploited the latter exception to continue to hunt and market significant numbers of whales, since the IWC did not prohibit a state from selling products derived from the animals once research was completed. In 2010, Australia brought the International Court of Justice (ICJ) to judge Japan's behavior. The second chapter of this paper is devoted precisely to studying this international dispute and the ICJ ruling, which in 2014 found Japan guilty of breaking the Moratorium. The thesis then examines how the ruling contributed to strengthening the protectionist current in the IWC. Finally, in the conclusion of the thesis, possible future scenarios are examined, with particular emphasis on the narrowness of the anthropocentric regulatory models through which this is implemented.
Type
info:eu-repo/semantics/bachelorThesisCollections
- Laurea Triennale [1925]