Analisi di resti umani scheletrizzati rinvenuti nel sito tardoantico di Arco San Sisto (TN)

Abstract

L'indagine multidisciplinare condotta sui resti osteoarcheologici provenienti dallo scavo archeologico della chiesa di San Sisto ad Arco ha permesso di acquisire dati e informazioni riguardanti gli eventi tafonomici, l’accesso alla necropoli, la patocenosi del campione e gli aspetti paleodemografici della popolazione. Nelle 25 tombe oggetto di studio è stata stimata la presenza di un numero minimo di 57 individui, di cui è stato possibile fornire informazioni complete sul profilo biologico a soli 25 di questi (12 individui adulti e 13 individui non adulti). L'analisi tafonomica ha permesso di ricostruire parte del rito funerario adottato e di comprendere i processi diagenetici avvenuti che hanno coinvolto le inumazioni, incluso il rimaneggiamento antropico di una tomba. I dati raccolti dall’analisi paleopatologica hanno evidenziato che la popolazione era soggetta ad attività fisica intensa, indipendentemente dal sesso, e che l’infanzia fosse un periodo particolarmente delicato per lo sviluppo. Tuttavia, durante la valutazione della patocenosi del campione, l’indagine ha sofferto dell’impossibilità di condurre diagnosi differenziali e complete a causa della natura frammentaria di parte del campione. L'analisi paleodemografica ha suggerito invece un modello famigliare a crescita stazionaria simile ad altri gruppi dell'epoca. Infatti, i valori della necropoli di Arco San Sisto non si discostano da quelli conosciuti già sul territorio, che sono caratterizzati dall’elevato tasso di mortalità infantile entro i 5 anni di vita e dalla bassa aspettativa di vita. Questo studio ha evidenziato l'importanza dell'approccio interdisciplinare nell'interpretazione dei resti osteoarcheologici, sia per comprendere il passato che per promuovere ed applicare tali conoscenze anche in ambito forense.

The multi-disciplinary investigation was conducted on the osteo-archaeological remains of the necropolis from the archaeological excavation of Arco San Sisto’s church, which allowed the acquisition of new data regarding taphonomic events, access to the necropolis, sample’s pathocenosis, and the paleo-demographic aspects of the population. In the 25 graves under study, a minimum number of 57 individuals was recorded. Complete biological profile was determined for 25 individuals, of which 12 adults and 13 non-adults. Taphonomic analysis allowed partial reconstruction of the adopted funerary rite, with further understanding of diagenetic processes involving inhumations, including the anthropogenic rehousing of a grave. Data collected from the palaeopathological analysis showed that the population was subject of intense physical activity with no significant difference across sex. Childhood was also found to be a particular sensitive period for development due to deficiency states. Further pathocenosis aspects of the samples, such as the correlation between age, sex and pathologies, were evaluated. However, such investigation was not exhaustive due to lack of impossibility of conducting complete differential analyses on partially intact subjects. The paleodemographic analysis suggested a stationary growth family model, similar to the ones recorded from the same era. In fact, the values of Arco San Sisto’s necropolis do not differ from those already known in the area, which are characterized by the high infant mortality rate by age 5 and low life expectancy. Outcomes of this study resulting in improved understanding of past populations by highlighting the importance of a multi-disciplinary approach to the interpretation of osteo-archaeological remains. The techniques and knowledge base developed could also have valuable applications within the forensic field.