Silenzio-assenso pubblicistico e interessi sensibili: in particolare, il rapporto con l’autorizzazione paesaggistica

Abstract

Nella presente ricerca si affronterà la problematicità afferente agli effetti determinati dal silenzio-assenso pubblicistico sugli interessi sensibili, con particolare riferimento al procedimento di autorizzazione paesaggistica. Il silenzio-assenso è un meccanismo che permette di ovviare all’eventuale condotta inerte della pubblica amministrazione; esso opera allorché la pubblica amministrazione non rispetti i termini previsti dalla legge per provvedere e comporta che il relativo silenzio costituisca un provvedimento di assenso. La ricerca si concentrerà sul rapporto tra il silenzio-assenso e il procedimento di autorizzazione paesaggistica ordinaria, ossia il procedimento che consente di ottenere l’autorizzazione paesaggistica, che costituisce un provvedimento amministrativo obbligatorio per intervenire in aree che sono sottoposte a tutela paesaggistica e che risulta finalizzato a garantire un controllo circa la compatibilità dell’intervento programmato in quella determinata area con l’interesse paesaggistico tutelato. L’intento del presente lavoro è quello di affrontare le implicazioni scaturenti dall'introduzione dell'art. 17-bis nella legge n. 241 del 1990, il quale ha previsto il silenzio-assenso tra soggetti pubblici con riferimento anche alle amministrazioni deputate alla salvaguardia di interessi sensibili, concentrandosi, con maggior attenzione, sull’ipotesi del silenzio serbato in corso di rilascio del parere soprintendizio in seno al procedimento di autorizzazione paesaggistica. Questo tema è di grande attualità, in quanto i silenzi della pubblica amministrazione rappresentano un fenomeno piuttosto frequente dell’attività amministrativa e, di conseguenza, l’istituto del silenzio-assenso rappresenta oggetto di contrasto tra gli interpreti del diritto.

In this research we will address the problems relating to the effects determined by public tacit approval on sensitive interests, with particular reference to the landscape authorization procedure. The tacit approval is a mechanism that allows to overcome any inert conduct of the public administration; it operates when the public administration does not respect the terms established by law to take action and means that the relative silence constitutes an act of consent. The research will focus on the relationship between tacit approval and the landscape authorization procedure, that is the procedure that allows to get the landscape authorization, which constitutes a mandatory administrative provision for intervening in areas that are subject to landscape protection and which is aimed at guaranteeing a control regarding the compatibility of the intervention planned in that specific area with the protected landscape interest. The intent of this work is to address the implications arising from the introduction of the article 17-bis in law n. 241 of 1990, which introduced the tacit approval between public entities that is applied also to the administrations responsible for safeguarding sensitive interests, focusing, with greater attention, on the hypothesis of silence of the superintendency within the procedure of landscape authorization. This is a current topic, because the silences of the public administration represent a frequent phenomenon of administrative activity and, consequently, the institution of silent consent represents an object of conflict between interpreters of the law.