I diritti di proprietà intellettuale sulle opere di design

Abstract

L'opera di di industrial design rappresenta il risultato della coordinazione e della sintetizzazione, sul piano formale e quindi estetico, di tutte le esigenze pratiche che il prodotto è destinato a soddisfare. Le imprese si affidano quindi alla figura del designer per dotare i prodotti di un appeal estetico, utile ad incrementare le vendite; grazie a questa figura il design industriale può essere percepito come veicolo di espressione artistica. L’intervento del mondo giuridico è necessario al fine di bilanciare adeguatamente gli interessi in gioco: da un lato, l’interesse alla protezione della creazione, che impedisce ogni possibile imitazione da parte di terzi, dall’altro l’esigenza di un mercato competitivo che stimoli una continua innovazione tecnologica, artistica e culturale. All’osservazione delle diverse realtà nazionali, focalizzata sull’atteggiamento dei diversi legislatori e giudici nei confronti di un ambito foriero di non pochi problemi e dubbi interpretativi, segue l’approfondimento di un’armonizzazione fortemente auspicata di cui l’Europa indubbiamente aveva bisogno, al fine di garantire maggiore certezza del diritto in un sistema finalizzato alla libera circolazione delle merci e dei capitali, al quale però hanno fatto seguito alcuni problemi interpretativi tuttora esistenti. Di fronte a simili premesse, l’intervento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è rivelato fondamentale, in particolare in relazione a due casi, Cofemel e Brompton, capaci di mettere definitivamente in dubbio la facoltà degli Stati di subordinare la tutela dell’autore a requisiti di merito estetico o artistico, pur precisando che non possono accedervi forme determinate esclusivamente da considerazioni funzionali. A dimostrare l’influenza di tale giurisprudenza sul tema e la necessità di rinnovare e armonizzare ulteriormente il sistema di tutela è proprio la proposta di revisione, avanzata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio al termine del 2022.

The design work consists of the result of the coordination and synthesis, on a formal and therefore aesthetic level, of all the practical needs that the product is intended to satisfy. Companies therefore rely on the figure of the designer to provide products with an aesthetic appeal, useful for increasing sales; thanks to this figure, industrial design began to be perceived as a vehicle of artistic expression. The intervention of the legal world is necessary to adequately balance the interests at stake: on the one hand, the interest in the protection of creation, which prevents any possible imitation by third parties, on the other the need for a competitive market that stimulates continuous technological, artistic and cultural innovation. The observation of the different national realities, focused on the attitude of the various legislators and judges towards an area which is the harbinger of many problems and doubts of interpretation, is followed by the in-depth analysis of a strongly advocated harmonization which Europe undoubtedly needed , in order to guarantee greater legal certainty in a system aimed at the free circulation of goods and capital, which, however, was followed by some interpretative problems that still exist today. Faced with similar premises, the intervention of the Court of Justice of the European Union proved fundamental, in particular in relation to two cases, Cofemel and Brompton, capable of definitively casting doubt on the ability of States to subordinate the protection of the author meets the requirements of aesthetic or artistic merit while specifying that forms determined solely by functional considerations cannot access them. The revision proposal put forward by the European Parliament and the Council at the end of 2022 demonstrates the influence of this jurisprudence on the topic and the need to further renew and harmonize the protection system.