Tra natura e 'maniera'. Il Cinquecento di Roberto Longhi
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Autore
Floriani, Mariaelena <1996>
Data
2024-03-26Disponibile dal
2024-04-04Abstract
L’incontro con una serie di manoscritti conservati nell’archivio della Fondazione Roberto Longhi a Firenze avviene nel quadro di un’indagine mirata sulla ricerca di una radice naturalistica del manierismo fiorentino. L’ampliamento progressivo del quadro di studio ha spinto a raccogliere tali testimonianze per un tentativo di «romanzo storico» cinquecentesco, che confontasse la scrittura privata con ciò che dell’opera edita di Longhi si poteva ricavare sul Cinquecento.
La struttura del lavoro è imperniata su tre gruppi di documenti chiave – integralmente trascritti nelle appendici A, B, C – che definiscono i temi dei quattro capitoli.
L’appendice documentaria A raccoglie un materiale plurimo, ossatura del primo capitolo che verte sul problema della maniera nel panorama critico italiano, europeo e americano tra 1920 e 1980 mentre il confronto con i taccuini del viaggio francese di Longhi, hanno consentito di ripercorrere, nel secondo capitolo, un’intuita vena naturalistica nel Manierismo fiorentino.
L’appendice documentaria B comporta al suo interno due manoscritti nati verosimilmente in reazione alla lettura del testo di Federico Zeri, Pittura e Controriforma. L’«arte senza tempo» di Scipione da Gaeta. A partire da tali documenti s’investigano, nel corso del terzo capitolo, le origini e la consistenza di quella che Longhi chiamava ‘arte devota’ dei ‘normalisti fiorentini’.
L’appendice documentaria C raccoglie sette fogli che riportano il discorso secentesco sul Barocco alle sue premesse e, viceversa, consentono un’apertura di sguardo che attraversa il passaggio di secolo suturando un distacco fra epoche e stili.
In definitiva, Longhi tende a tracciare vie per una nuova e multipla geografia del Cinquecento, non tramite una critica dall’alto che mira all’assoluto, ma attraverso una critica in presenza fatta di sistemi di prossimità. The encounter with a series of manuscripts kept in the archives of the Roberto Longhi Foundation in Florence takes place during a funded fellowship in the academic year 2022/2023. The gradual expansion of the study prompted an essay of ‘historical novel’, mixing Longhi’s private and published writing on the art of Cinquecento.
The structure of the work hinges on three groups of key documents - fully transcribed in Appendices A, B, C – defining the themes of the four chapters.
Documentary appendix A brings together multiple material focused on the problem of Maniera in the Italian, European and American critical panorama between 1920 and 1980.
Documentary Appendix B shows two manuscripts that likely arose in reaction to the reading of Federico Zeri's text, «Pittura e Controriforma. L’ ‘arte senza tempo’ di Scipione da Gaeta». From these documents, the third chapter investigates the origins and consistency of what Longhi called the ‘arte devota’ of the ‘normalisti fiorentini’.
Documentary appendix C collects the drafts for an article, bringing the discourse on the Baroque back to its premises and, vice versa, allow an insight on the transition between Cinquecento and Seicento, bridging the gap between epochs and styles.
In the end, Longhi tends to trace paths for a new and multiple geography of the XVIth century, not through a critique from above that aims at the absolute, but through a critique in presence made of ‘systems of proximity’.