Valutazione della torbidità in seguito ad attività di dragaggio: inquadramento normativo e stima da misure

Abstract

La presente tesi di laurea è incentrata sullo studio degli effetti che il dragaggio produce sull’ambiente marino. Da sempre obiettivo principale del dragaggio è la manutenzione della profondità navigabile nei porti o nei canali, con anche attività legate alla bonifica delle aree marine interessate. L’esigenza più recente è quella di affrontare tali studi anche dal punto di vista ambientale, in modo da mitigare gli effetti negativi legati ad ogni progetto di dragaggio. La realizzazione di tali lavori prevede la necessità della caratterizzazione delle proprietà dei sedimenti sia da un punto di vista fisico che da un punto di vista chimico biologico al fine di poterli gestire nella maniera più appropriata secondo normativa vigente. Al giorno d’oggi, nel caso in cui le caratteristiche fisico chimiche lo permettano, è possibile riutilizzare il materiale di dragaggio per altri scopi, dalla realizzazione di materiali da costruzione, al ripascimento di spiagge in erosione. Una delle problematiche più comuni in fase di realizzazione delle attività di dragaggio è legata alla generazione di torbidità e quindi di una concentrazione di sedimenti sospesi che può essere dispersa nell’ambiente marino anche per grandi distanze. Il presente studio, quindi, si propone di analizzare il monitoraggio della qualità dell'acqua con i registratori di torbidità che vengono riportati in unità di torbidità nefelometrica NTU (misura del grado di dispersione della luce da parte del particolato sospeso), analizzando come la concentrazione di sedimenti sospesi (SSC) possa essere legata all’unità NTU tramite un'analisi di regressione di misure di entrambi i parametri raccolti in un vasto campionario di siti soggetti ad attività di dragaggio.

This thesis focuses on the study of the effects of dredging on the marine environment. The main objective of dredging has always been the maintenance of navigable depths in ports or canals, with also activities related to the reclamation of affected marine areas. The most recent need is to address these studies also from an environmental point of view, in order to mitigate the negative effects of any dredging project. The realisation of such works requires the need to characterise the properties of sediments both from a physical and a chemical-biological point of view in order to be able to manage them in the most appropriate way according to current regulations. Nowadays, if the physical and chemical characteristics allow it, it is possible to reuse dredged material for other purposes, from the construction of building materials to the nourishment of eroding beaches. One of the most common problems during dredging activities is related to the generation of turbidity and therefore a concentration of suspended sediment that can be dispersed in the marine environment even over long distances. The present study, therefore, aims to analyse water quality monitoring with turbidity recorders that are reported in NTU (measurement of the degree of light scattering by suspended particulate matter), analysing how suspended sediment concentration (SSC) can be linked to NTU through a regression analysis of measurements of both parameters collected in a large sample of sites subject to dredging activities.