Gli hippie trails nel panorama turistico della seconda metà del Novecento.

Abstract

L’obiettivo di questo elaborato è svolgere un’analisi turistica delle rotte dell’hippie trail nel panorama turistico della seconda metà del Novecento. In quest’ottica, il lavoro si suddivide in una fase iniziale di ricostruzione del fenomeno dell’hippie trail come fenomeno turistico isolato ed una seconda fase di analisi di questa forma di turismo, definita alternativa, nel quadro del turismo di massa. Per quanto riguarda la prima fase, la ricerca inizia con l’individuazione dei fattori sociopolitici, filosofici e letterari che causano la nascita della controcultura Beat e Hippie. Sono delineate le motivazioni che spingono al viaggio, gli itinerari, le modalità di viaggio e la fine del fenomeno, imputabile ad una combinazione di fattori sociopolitici. Parallelamente, tramite l’analisi dell’ostilità reciproca tra la figura del turista e quella del trailer, vengono delineate le differenze e le analogie tra il turismo alternativo e il turismo di massa e viene inscritto il fenomeno dell’hippie trail all’interno del continuum delle varie forme di mobilità turistica che caratterizzano l’odierno panorama turistico massificato. La ricerca prosegue tramite l’analisi delle forme di turismo alternativo odierne, come il backbacking, i nuovi trail e il nomadismo digitale, che affondano le loro radici, in parte, nel fenomeno preso in analisi. Il terzo capitolo tratta invece la rappresentazione letteraria e cinematografica dell’hippie trail e riporta l’intervista a Raffaello Longo, ex-trailer. In conclusione, nonostante il turismo alternativo e il turismo di massa appaiano, a prima vista, due fenomeni in antitesi, condividono aspetti analoghi; talvolta, inoltre, il turismo di massa è diretta conseguenza della fruizione dei luoghi turistici da parte del turismo alternativo. Le due forme sono quindi connesse tra di loro sotto molteplici aspetti.

The purpose of this dissertation is to conduct a touristic analysis of the hippie trail’s routes in the touristic panorama of the second half of the twentieth century. The analysis is organized in two phases: the initial phase is aimed at the reconstruction of the touristic phenomenon of the hippie trail as an isolated phenomenon from the broader context of mass tourism; the second phase instead is aimed at the analysis of this peculiar form of tourism, which is classified as an alternative tourism practice, in the context of mass tourism. As for the first phase, the analysis starts with the individuation of all the socio-political, philosophical and literary factors which lead to the emergence of the Beat and the Hippie counterculture. The main motives, the itineraries and the modes of travel of the trailers are delineated, as well as the end of the phenomenon which derives from multiple socio-political factors. Meanwhile, by analysing the mutual hostility between tourists and trailers, differences and similarities between alternative tourism and mass tourism are outlined; at the same time, the phenomenon of the hippie trail is integrated into the touristic experience continuum of today’s mass tourism. The research progresses by providing an analysis of today’s alternative tourism experiences such as backpacking, new trails and digital nomadism, new forms of mobility that partially derive from the hippie trail. Lastly, the third chapter revolves around the literary and cinematographic representation of the trail and includes an interview with the ex-trailer Raffaello Longo. To conclude, it is demonstrated that despite the apparent opposition between alternative and mass tourism, the two forms of mobility share similar features; furthermore, mass tourism is frequently a direct consequence of the fruition of touristic sites by alternative tourism. Thus, the two apparently incompatible forms of tourist mobility are tightly tied to each other.