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dc.contributor.advisorBroccias, Cristiano <1972>
dc.contributor.advisorStrik Lievers, Francesca <1981>
dc.contributor.authorVacca, Saverio Lorenzo Alessandro <1999>
dc.date.accessioned2024-03-21T15:18:41Z
dc.date.available2024-03-21T15:18:41Z
dc.date.issued2024-03-14
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/7807
dc.description.abstractIl linguaggio inclusivo è dall’ultimo decennio causa di dibattito negli ambienti online. L’obiettivo è mostrare che ogni persona, specialmente minoranze, meriti rispetto. Tuttavia, nel dibattito non rientra solo la terminologia neutra (docente al posto di professore/essa), ma anche modifiche nella morfologia con nuovi suffissi e pronomi (neopronomi) che non sono presenti nella lingua standard. Queste modifiche nella lingua vengono sempre difese con la scusa dell’inclusività che però ignora la funzione della lingua in contesti comunicativi, e le persone che non difendono queste modifiche sono spesso attaccate verbalmente. Di conseguenza, le persone che difendono questi cambiamenti ignorano i problemi, come l’ambiguità, che il neutro o forme non standard possono creare in conversazioni formali. Questo lavoro quindi vuole concentrarsi su questa questione. L’obiettivo è spiegare i pro e i contro di queste nuove forme di linguaggio in italiano e in inglese, e mostrare i problemi in un modo empirico con l’uso di esempi di strategie di linguaggio inclusivo estratti da X, conosciuto anche come Twitter, tra gli anni 2020 e 2022. Cercherò di rispondere agli argomenti più frequenti, sia a favore che contro, nel dibattito e cercherò di trovare una via di mezzo. Dai risultati dell’analisi, è possibile osservare che questi neologismi ed elementi linguistici sono usati soprattutto nel linguaggio informale dei contesti online. Le regole grammaticali e l’accordo sono spesso non rispettati. Queste strategie sono anche visivamente distinguibili (per esempio, una lettera rara come la -x) per trasmettere un messaggio di giustizia sociale. In alcuni contesti, come nella traduzione, queste strategie potrebbero funzionare limitatamente quando sono presenti nella lingua di origine ma non nel testo da tradurre. Un esempio possono essere i videogiochi. Generalmente, ma spesso in inglese, usare neologismi rende i discorsi più ambigui e complicati da interpretare.it_IT
dc.description.abstractInclusive language has become a debate in online spaces in the last decade. The goal is generally to show that each person, especially minorities, deserve respect. However, the debate is not only about respectful or simply neutral terminology (docente ‘professor’ instead of professore/essa ‘male/female professor’), but it was also introduced in morphology with new suffixes and pronouns (neopronouns) that are not present in the standard language. These changes in language are always defended with the excuse of inclusivity, ignoring language’s function in communicative contexts, and often verbally attacking people that do not support them. Consequently, supporters neglect problems, like ambiguity, that neuter or non-standard forms could create in formal conversations. This work therefore wants to make a point about the question. The aim is to explain the pros and cons of these new forms of language both in Italian and English and to show the problems in an empirical way by using instances of inclusive linguistic strategies taken from X, previously known as Twitter, between 2020 and 2022. I will try to answer the most frequent arguments, in favour and against, in the debate and I will try to find a middle ground. Based on the results of my analysis, it is possible to notice that these neologisms and new linguistic elements are mainly used in informal language in online contexts. Grammatical rules and agreement are often not respected. These strategies are also visually distinguishable (for instance, an uncommon letter like -x) to transmit a message of social justice. In some contexts, like in translation, these strategies could work limitedly when they are present in the original language but missing in the translated text. An example would be videogames. Generally, but more often in English, using neologisms makes discourses more ambiguous and complicated to interpret.en_UK
dc.language.isoit
dc.language.isoen
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess
dc.titleStrategie linguistiche inclusive su Twitter: un confronto fra italiano e ingleseit_IT
dc.title.alternativeInclusive linguistic strategies on Twitter: a comparison between English and Italianen_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/masterThesis
dc.subject.miurL-LIN/01 - GLOTTOLOGIA E LINGUISTICA
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2022/2023
dc.description.corsolaurea9265 - LINGUE E LETTERATURE MODERNE PER I SERVIZI CULTURALI
dc.description.area27 - LINGUE E LETT.STRAN.
dc.description.department100018 - DIPARTIMENTO DI LINGUE E CULTURE MODERNE


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