La Comisión Investigadora de Actividades Antiargentinas: nazionalismo e propaganda (1930-1943)

Abstract

Negli anni Trenta e Quaranta del Novecento, l’Argentina attraversò un periodo noto come década infame, contraddistinto da una politica antiliberale, da frodi elettorali e da un governo nazionalista. Alla situazione nazionale si aggiunse una scena mondiale caratterizzata dai fascismi europei e dalla Seconda Guerra Mondiale. Al riguardo la neutralità argentina di fronte al conflitto venne recepita dagli Alleati come una celata vicinanza all’Asse ma fece anche sì che la nazione riuscisse a mantenere relazioni economiche con diversi paesi. In questo contesto la Comisión Investigadora de las Actividades Antiargentinas, nata nel 1941 in seno alla Camera dei deputati e attiva fino al 1943, ha avuto il compito di indagare sulle attività sospette e potenzialmente dannose per la nazione, in particolare quelle che risultavano contrarie alle istituzioni argentine e alla posizione di neutralità assunta dal paese. L’obiettivo di questa tesi è andare a ricercare un eventuale utilizzo strumentale della Commissione, finalizzato all’opposizione al governo nazionalista, diventando esso lo spazio di azione politica del radicalismo. La ricerca è stata svolta tramite l’utilizzo di una selezione delle fonti documentali contenute nell’archivio della Honorable Cámara de Diputados de la Nación, quindi nel fondo della Comisión Especial Investigadora de Actividades Antiargentinas, insieme a fonti secondarie come libri, articoli e pubblicazioni. La tesi tratta del contesto storico e politico dell’Argentina a partire dal 1930 e dal golpe del 6 settembre, soffermandosi sulla Unión Civica Radical e sul nazionalismo argentino. Affronta la presenza del nazionalsocialismo tedesco in Argentina attraverso le sue rappresentazioni locali e l’iter che portò alla creazione della Commissione e pone l’attenzione su un aspetto specifico del suo lavoro, cioè sulla propaganda totalitaria e i suoi mezzi di diffusione, dalle agenzie di informazione, alla radio, alla stampa e al cinema.

In the 1930s and 1940s, Argentina went through a period known as the década infama, marked by anti-liberal politics, electoral fraud and a nationalist government. To the national situation was added a world scene characterized by European fascism and the Second World War. Argentina’s neutrality in reletion to the conflict was perceived by the Allies as a concealed closeness to the Axis but also ensured that the nation could maintain economic relations with several countries. In this context, the Comisión Investigadora de las Actividades Antiargentinas, founded in 1941 in the Chamber of Deputies and active until 1943, had the task of investigating suspicious and potentially harmful activities for the nation, in particular those that were contrary to the Argentine institutions and the neutral position taken by the country. The aim of this thesis is to seek a possible instrumental use of the Commission, aimed at opposing the nationalist government, becoming the space for political action of radicalism. The research was carried out through the use of a selection of documentary sources contained in the archive of the Honorable Cámara de Diputados de la Nación, then in the fund of the Comisión Especial Investigadora de Actividades Antiargentinas, along with secondary sources such as books, articles and publications. The thesis deals with the historical and political context of Argentina since 1930 and the golpe of September 6, focusing on the Unión Civica Radical and Argentine nationalism. It addresses the presence of German National Socialism in Argentina through its local representations and the process that led to the creation of the Commission and focuses on a specific aspect of its work, namely totalitarian propaganda and its means of dissemination, from news agencies, radio, press and cinema.