Il fenomeno sistemico e strutturale della violenza di genere: dalla prevenzione alla presa in carico dell'uomo maltrattante
Author
Favrin, Sara <2001>
Date
2024-02-05Data available
2024-02-08Abstract
La presente tesi di laurea cerca di ripercorrere le cause e le caratteristiche peculiari della violenza di genere, che non si presenta come un problema emergenziale quanto piuttosto come un fenomeno sistemico e strutturale, diffuso nel tempo e nello spazio e dotato di radici sociali e culturali profonde. Si tratta di una forma di discriminazione contro le donne, che sono svantaggiate, derise, abusate, picchiate e uccise a causa del loro genere di appartenenza, con il fine ultimo di salvaguardare la fragile ma totalizzante sovrastruttura su cui si basa e organizza la nostra società: il patriarcato. Quest’ultimo è da sempre caratterizzato da una distribuzione diseguale di potere che colloca l’uomo in cima ad una gerarchia inventata, che si basa sulla presunta inferiorità della donna. Per quanto sia giusto e necessario parlare delle vittime, risulta sempre più urgente puntare i riflettori sul vero responsabile del problema, coinvolgendo in prima persona l’uomo maltrattante così come l’uomo “spettatore”, affinché entrambi, come tuttɜ, si sentano in dovere di assumere una posizione attiva nel contrasto alla violenza di genere. A partire dalle prime pagine si cerca di analizzare e decostruire il binomio uomo-violenza, che è intrinseco al mandato della mascolinità, basato sulla forza, sul dominio e sulla prevaricazioni sulle donne. Ci si interroga su chi siano davvero gli uomini maltrattanti, e sui motivi che portano la società a giustificarli, scagionarli o a rilegarli nel ruolo immutabile di mostri. E se invece potessero essere proprio loro i fautori del cambiamento? Questo elaborato cerca di trovare una risposta proprio a questa domanda, andando oltre i principali provvedimenti punitivi adottati in Italia, e soffermandosi piuttosto sugli interventi di tipo preventivo e rieducativo destinati agli uomini autori di violenza, per aiutarli a riconoscerla, superarla e sostituirla con meccanismi più funzionali e ad abbracciare un’identità di genere più autentica. This thesis retraces the causes and the peculiar characteristics of gender-based violence, which does not present itself as an emergency problem but rather as a systemic and structural phenomenon, spread over time and space and endowed with deep social and cultural roots. It’s a form of discrimination against women, who are disadvantaged, derided, abused, beaten and killed because of their gender, with the ultimate aim of safeguarding the fragile but all-encompassing superstructure on which our society is based and organized: the patriarchate. The latter has always been characterized by an unequal distribution of power that places man at the top of an invented hierarchy, which is based on the alleged inferiority of women. Although it is right and necessary to talk about the victims, it is increasingly urgent to focus the spotlight on the true responsible for the problem, involving firsthand the abusive man as well as the man "spectator", so that both, like everyone else, feel obliged to take an active position against gender-based violence. From the first pages is analyzed and deconstructed the binomial man-violence, which is intrinsic to the mandate of masculinity, based on strength, domination and prevarication over women. One wonders who the abusive men really are, and which are the reasons that lead the society to justify and exonerate them or to bind them in the unchangeable role of monsters. But what if they could be the ones who made the change? This paper tries to find an answer to this question, going beyond the main punitive measures adopted in Italy, and focusing rather on preventive and rehabilitative interventions for men perpetrators of violence, to help them recognize it, overcome it and replace it with more functional mechanisms and to embrace a more authentic gender identity.
Type
info:eu-repo/semantics/bachelorThesisCollections
- Laurea Triennale [2447]