Forme dello Spettrale nella Narrativa di Kazuo Ishiguro

Abstract

Le opere del premio Nobel Kazuo Ishiguro sono state ampiamente analizzate in relazione a vari temi, dall'eredità giapponese dell'autore al suo trattamento delle emozioni umane e al ruolo della memoria. Il presente studio affronta la questione ancora relativamente inesplorata della spettralità, con l'obiettivo di indagare le varie forme che essa assume in un'ampia gamma di opere, dai primi racconti all'ultimo romanzo, Klara and the Sun (2021). A questo scopo, ho studiato fonti biografiche e giornalistiche sulla storia familiare di Ishiguro, la sua prima esposizione alle storie di fantasmi nel folklore e nel cinema giapponese e le sue dichiarazioni sulle differenze tra le forme di spettralità occidentali e orientali. La tesi è strutturata in quattro capitoli. Il primo è di natura prevalentemente teorica, con un'introduzione alla vita dell'autore, alle influenze giapponesi e occidentali sull'interesse di Ishiguro per la spettralità e al modo in cui questa si relaziona a nozioni associate allo spettrale, come il perturbante e il trauma. Il secondo capitolo offre una panoramica delle forme eterogenee e molteplici che la spettralità acquisisce nelle opere di Ishiguro. Si apre con tre racconti per poi concentrarsi su The Unconsoled (1995) e The Buried Giant (2015). Il terzo e il quarto capitolo sono analisi di A Pale View of Hills (1982) e Klara and the Sun, rispettivamente. Pur essendo molto distanti cronologicamente, i romanzi sono intimamente legati dall'esplorazione di alcuni temi. Il primo romanzo di Ishiguro ricorre ancora a tecniche narrative che suscitano un brivido di paura nei lettori, mentre il suo ultimo romanzo rifunzionalizza la spettralità nel contesto distopico di un mondo riconfigurato dall'IA. Questa tesi è il primo tentativo di una lettura sistematica dello spettro in Ishiguro, che ne rivela per la prima volta la pervasività in tutta la sua opera.

Nobel laureate Kazuo Ishiguro’s works have been widely analysed in relation to various themes, from the author’s Japanese legacy to his treatment of human emotions and the role of memory. The present study addresses the still relatively unexplored issue of spectrality, with the aim to investigate the various forms it acquires in a wide range of works, from the early short stories to the latest novel, Klara and the Sun (2021). With this purpose in mind, I have investigated both biographical and journalistic sources to research Ishiguro’s family history, his early exposure to ghost stories in Japanese folklore and cinema, and his pronouncements on the differences between Western and Eastern forms of spectrality. The thesis is structured in four chapters. The first one is mainly theoretical in nature, with an introduction to the author's life, the Japanese and Western influences on Ishiguro’s interest in ghostliness and how it relates to notions associated with spectrality, such as the uncanny and trauma. The second chapter offers an overview of the heterogenous and manifold forms that spectrality acquires in Ishiguro’s works and investigates the intersections of the spectral and the traumatic. It opens with three short stories — ‘A Strange and Sometimes Sadness’, ‘Getting Poisoned’, ‘A Family Supper’ — then focuses on The Unconsoled (1995) and The Buried Giant (2015). The third and fourth chapters are close readings of A Pale View of Hills (1982) and Klara and the Sun, respectively. Though wide apart chronologically, the novels are intimately connected by the exploration of certain themes. Ishiguro’s first novel still resorts to narrative techniques that elicit a frisson of fear in the readers, whereas his latest novel refunctionalises spectrality in the dystopian context of a world reconfigured by AI. This thesis is the first attempt at a systematic reading of the spectral in Ishiguro, one which discloses for the first time its pervasiveness throughout his oeuvre.