Un'analisi sociologico-giuridica del suicidio. Il caso della morte volontaria in carcere

Abstract

La dissertazione offerta al lettore analizza il fenomeno della condotta suicidaria, dapprima da un punto di vista storico-giuridico e successivamente da una prospettiva sociologica, approfondendo, in ultima analisi, il fenomeno della morte volontaria in un contesto particolare come quello penitenziario.La ricostruzione temporale vede protagonista la percezione della morte volontaria nell’antica Grecia e nell’antica Roma. Entrambe le società occidentali considerano la morte autoinflitta in modo differente, sia da un punto di vista morale e sia da un punto di vista giuridico. Il fenomeno suicidario nel corso dei secoli ha richiamato l'attenzione di molteplici studiosi, nonché di diversi psicologi, filosofi e criminologi.Tra il 1830 e il 1980, sono state numerose le ricerche condotte dagli statistici morali. In particolare, nelle opere di André-Michel Guerry, Lambert Adolphe Quételet e Jean-Ètienne Esquirol il suicidio viene confrontato con altre condotte percepite come “devianti”. Nel nostro paese, le ricerche sulla morte volontaria sono portate avanti soprattutto dallo psichiatra Enrico Morselli e dal criminologo Enrico Ferri. L’Italia attualmente è il Paese europeo con il minor tasso di suicidi, ma nonostante questo presenta una differenza sostanziale fra il totale dei suicidi delle persone libere e quello delle persone recluse. Il fenomeno del suicidio in carcere rappresenta perciò una problematica di grande importanza, così come i casi di autolesionismo, auto-mutilazione e i tentativi di suicidio. Per via di quanto asserito, l’elaborato si concentra anche sull’analisi della struttura del sistema penitenziario, sui suoi principali attori e soprattutto sulle sue maggiori problematiche.

The dissertation offered to the reader analyzes the phenomenon of suicidal behavior, first from a historical-juridical point of view and subsequently from a sociological perspective, ultimately delving into the phenomenon of voluntary death in a particular context such as the penitentiary one. Temporal reconstruction features the perception of voluntary death in ancient Greece and ancient Rome. Both Western societies view self-inflicted death differently, both from a moral and legal point of view. Over the centuries, the suicidal phenomenon has attracted the attention of many scholars, as well as several psychologists, philosophers and criminologists. Between 1830 and 1980, numerous studies were conducted by moral statisticians. In particular, in the works of André-Michel Guerry, Lambert Adolphe Quetelet and Jean-Ètienne Esquirol, suicide is compared with other behaviors perceived as "deviant". In our country, research on voluntary death is carried out above all by the psychiatrist Enrico Morselli and the criminologist Enrico Ferri. Italy is currently the European country with the lowest suicide rate, but despite this it presents a substantial difference between the total suicides of free people and that of imprisoned people. The phenomenon of suicide in prison therefore represents a problem of great importance, as do cases of self-harm, self-mutilation and suicide attempts. Due to what has been stated, the thesis also focuses on the analysis of the structure of the penitentiary system, on its main players and above all on its major problems.