La parità di genere nel diritto dell'Unione Europea

Abstract

La tesi di ricerca “La parità di genere nel diritto dell’Unione Europea” si prefigge l’obiettivo di analizzare l’evoluzione del diritto antidiscriminatorio di genere all’interno dell’ordinamento comunitario con particolare attenzione all’operato della Corte di Giustizia in materia. L’iniziale interesse dell’Unione Europea circoscritto al solo contesto lavorativo ed economico verrà esteso nel corso degli anni fino a ricomprendere un elevato numero di settori. In particolare, il presente scritto si propone di mettere in evidenza la scarsa rappresentanza del genere femminile all’interno delle posizioni dirigenziali delle società e di analizzare le misure adottate dai vari Stati membri per raggiungere una maggiore parità. La risposta dell’Unione Europea per tentare di armonizzare il diritto sull’equilibrio di genere negli organi societari è rappresentata dalla direttiva (UE) 2022/2381 che mira a prevedere modalità di assunzione trasparenti nelle società quotate e a raggiungere percentuali minime di rappresentanza femminile all’interno dei consigli di amministrazione. L’adozione di tale direttiva è il frutto di un percorso particolarmente duraturo e travagliato. Il presente elaborato si prefigge ulteriormente di analizzare lo strumento delle azioni positive, in particolare con riferimento alle quote di genere, mettendo in luce l’evoluzione della giurisprudenza della Corte di Giustizia che portò a legittimarle. Inoltre, particolare attenzione è rivolta ad analizzare l’ampio dibattito, ancora aperto, tra coloro che le ritengono vere e proprie discriminazioni alla rovescia e coloro che, invece, le considerano l’unico strumento efficace per realizzare l’uguaglianza sostanziale, dal momento che la sola uguaglianza formale non risulta sufficiente a garantire la parità di genere.

The research thesis 'Gender Equality in EU Law' aims to analyze the development of gender anti-discrimination law within the EU legal system focusing on the work from the Court of Justice in this area. The initial interest of the European Union limited to the labour and economic context will be extended over the years to include a large number of sectors. In particular, this paper aims to highlight the under-representation of the female gender in companies management positions and to analyze the actions taken by the various member states to achieve greater equality. The European Union's response to attempt and harmonize the law on gender balance in corporate bodies is the Directive (EU) 2022/2381, which aims to provide for transparent recruitment in listed companies and to achieve minimum percentages of female representation on boards of directors. The adoption of this directive is the result of a particularly long and troubled journey. This paper also aims to analyze the tool of affirmative action, in particular with a particular target to gender quotas, highlighting the development of the case law of the Court of Justice that led to their legitimation. In addition, particular attention is paid to analyzing the broad, still open, debate between those who consider them to be true reverse discrimination and, on the other hand, those who consider them as the only effective tool to achieve substantive equality, since formal equality alone is not sufficient to guarantee gender equality.