Crescere nelle famiglie invisibili: quotidianità vissuta tra barriere sociali, pregiudizi e incertezze.
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Author
Riviezzo, Francesca <2001>
Date
2023-11-16Data available
2023-11-23Abstract
Questo lavoro di ricerca ha come oggetto d’analisi una realtà familiare emergente con la quale il mondo dell’educazione si trova necessariamente a confrontarsi: le famiglie invisibili (omogenitoriali). Perché queste tipologie familiari, nonostante esistano sul piano sociale da tempo devono ancora vivere nell’invisibilità? Invisibilità che tocca soprattutto i diritti; difatti queste famiglie non godono di alcuna tutela né per i genitori né per i loro figli. Alle istituzioni importa davvero poco che nella vita di tutti i giorni sono due le figure genitoriali ad essere presenti. Si esamineranno i vari studi che sono in grado di smentire il pregiudizio di disfunzionalità e inadeguatezza. Nello specifico il modo in cui i figli rappresentano la loro famiglia allo scopo di verificare, come fortemente sostenuto dall’immaginario comune, se effettivamente quest’ultimi vivono la disfunzionalità. Dalle loro parole si evince che è genitore chi nella vita di tutti i giorni accudisce il bambino/a; il genitore non biologico viene da loro considerato pienamente e completamente alla pari di una seconda figura genitoriale. I bambini si sforzano continuamente per dimostrare ai loro coetanei che la loro famiglia è una famiglia “nella norma” che difendono fortemente rispetto alla diffidenza esterna. L’intento della tesi è cercare di sensibilizzare le persone verso una realtà familiare fortemente ignorata e denigrata, promuovendo per quanto possibile una cultura della differenza e consapevolezza in merito al fatto che tanto le famiglie eterosessuali quanto quelle omogenitoriali possono costituire luoghi protettivi o negativi. Ad influenzare il benessere, lo sviluppo psicologico dei figli è la qualità delle cure genitoriali e dei legami di accudimento, il clima affettivo in cui i bambini vivono e l’atteggiamento discriminatorio da parte della comunità sociale. A fare la differenza non sono né il genere né il numero dei genitori, come sostenuto dall’associazione italiana di psicologia. This research has as its object of analysis an emerging family reality with which the world of education is necessarily confronted: invisible (homogenous) families. Why do these family types, despite having existed on the social level for a long time still have to live in invisibility? Invisibility that touches especially on rights; in fact, these families enjoy no protection for either the parents or their children. Institutions really care little that there are two parental figures in everyday life. The various studies that are able to disprove the bias of dysfunctionality and inadequacy will be examined. Specifically, the way children represent their family in order to verify, as strongly supported by the common imagination, whether the latter actually experience dysfunctionality. It is clear from their words that a parent is the one who in everyday life cares for the child/children; the nonbiological parent is considered by them fully and completely on a par with a second parental figure. Children constantly strive to prove to their peers that their family is a family "in the norm," which they strongly defend against external distrust. The intent of this thesis is to try to raise awareness of a strongly ignored and denigrated family reality, promoting as much as possible a culture of difference and awareness regarding the fact that both heterosexual and homogenous families can be protective or negative places. Influencing the well-being, psychological development of children is the quality of parental care and nurturing ties, the affective climate in which children live, and discriminatory attitudes on the part of the social community. What makes the difference is neither the gender nor the number of parents, as argued by the Italian Psychology Association.
Type
info:eu-repo/semantics/bachelorThesisCollections
- Laurea Triennale [1954]