Bambini e disabilità: il gioco in prospettiva inclusiva.
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Author
Battistelli, Chiara <1998>
Date
2023-11-13Data available
2023-11-16Abstract
Alla base di questo studio vi è l’analisi del gioco inclusivo, in relazione alle varie disabilità. Inizialmente si è esaminato il significato profondo del termine gioco, riportando diverse definizioni date da alcuni pedagogisti del Novecento: Piaget, il quale sosteneva che il gioco fosse uno strumento attraverso cui si potenziano sviluppo e apprendimento del bambino e lo collocava nel processo di assimilazione; Vygotskij, che pensava al gioco come fonte di sviluppo e mezzo per soddisfare desideri intimi; infine, Bateson, il quale parlava di gioco come metacomunicazione, ovvero presuppone l’esistenza di una cornice all’interno della quale è possibile comprendere il significato delle azioni.
Successivamente è un approfondimento relativo alla disabilità intellettiva, motoria, visiva e ai disturbi della comunicazione e dello spettro autistico, citando criteri diagnostici e principali caratteristiche, spiegando come queste difficoltà possano condizionare negativamente il gioco, influendo sullo sviluppo cognitivo, fisico e sociale del bambino, influenzando così anche la sua crescita personale e la possibilità di creare una propria personalità slegata da ostacoli e disagi. Per tale ragione è necessario intervenire in modo tempestivo e far sì che le figure di riferimento, dotate di formazione e dei mezzi adeguati, possano creare un’ambiente inclusivo in grado di accogliere i bambini che presentano difficoltà specifiche, cosicché abbiano la possibilità di partecipare attivamente a tutte le attività di gioco proposta all’interno di un servizio educativo.
Tale ricerca si pone come obiettivo primario proprio quello di mostrare le modalità attraverso cui pensare e realizzare per tutti i bambini il gioco in prospettiva inclusiva. The basis of this study is the analysis of inclusive play, in relation to various disabilities. Initially, the profound meaning of the term game was examined, reporting various definitions given by some pedagogists of the twentieth century: Piaget, who argued that play was a tool through which the child's development and learning are enhanced and placed it in the process of assimilation; Vygotskij, who thought of play as a source of development and a means of satisfying intimate desires; finally, Bateson, who spoke of play as metacommunication, that is, it presupposes the existence of a frame within which it is possible to understand the meaning of actions.
Subsequently there is an in-depth analysis relating to intellectual, motor, visual disabilities and communication disorders and the autism spectrum, citing diagnostic criteria and main characteristics, explaining how these difficulties can negatively affect play, influencing the cognitive, physical and social development of the child, thus also influencing his personal growth and the possibility of creating his own personality untied by obstacles and inconveniences. For this reason it is necessary to intervene in a timely manner and ensure that the reference figures, equipped with adequate training and means, can create an inclusive environment capable of welcoming children who present specific difficulties, so that they have the opportunity to actively participate to all gaming activities proposed within an educational service.
This research has the primary objective of showing the ways in which to think and implement play for all children in an inclusive perspective.
Type
info:eu-repo/semantics/bachelorThesisCollections
- Laurea Triennale [2447]