Impiego del contropulsatore aortico nel centro cardiologico di III livello
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Author
Sessarego, Eugenio <1993>
Date
2023-11-06Data available
2023-11-09Abstract
L’obiettivo di questa tesi è analizzare la casistica retrospettiva di impianti di contropulsatore aortico (IABP) eseguiti presso il Policlinico San Martino di Genova, ricercando i predittori di mortalità e confrontandola con la popolazione del trial IABP-SHOCK II. Sono stati analizzati 181 impianti di IABP dal 2016 al 2022. L’indicazione all’impianto è stata nel 43,1% per shock cardiogeno. Nel 74,6% dei posizionamenti concomitava una sindrome coronarica acuta; nel 24,9 % si è scelto il dispositivo per assistenza in corso di rivascolarizzazione percutanea ad alto rischio, nel 12,7 % per valvulopatia mitralica, nel 11,6% per arresto cardiaco, nel 10,5% perioperatorio a cardiochirurgia e il 2,2% per difetto interventricolare. Il contropulsatore è stato utilizzato nel 1,92% delle procedure di emodinamica, e nel 6% di procedure per sindromi coronariche acute. La mortalità complessiva al termine del follow-up (aprile 2023) è del 53,6%, mentre a 30 giorni del 34,8%. I predittori di aumentato rischio di morte a 30 giorni, che si dimostrano dall’analisi multivariata di Cox, sono l’intubazione orotracheale (HR 2,66, CI 95% 1,10-6,46, p=0,030) e la pressione media arteriosa inferiore a 55 mmHg (HR 2,95, CI 95% 1,37-6,37, p=0,006). Le caratteristiche di angioplastica ad alto rischio, invece, sono associate ad una riduzione del rischio di decesso (HR 0,23, CI 95% 0,8-0,64, p=0,005). Al confronto della popolazione con il trial IABP-SHOCK II, si riscontra una mortalità sovrapponibile (39,7%). In questa tesi si dimostra quindi, nonostante quanto suggerito dalle linee guida, quanto l’utilizzo del IABP sia ancora diffuso nei centri ospedalieri, anche in caso di shock cardiogeno. Ulteriori ricerche sono necessarie, tuttavia, per stabilire la miglior strategia di utilizzo del dispositivo e di selezione dei pazienti da candidare a trattamento. Rimane prioritaria al momento attuale, in attesa di ulteriori evidenze, la selezione dei pazienti che possono beneficiare del supporto con IABP. The objective of this thesis is to analyze the retrospective case history of Intra-Aortic Balloon Pump (IABP) implants performed at Policlinico San Martino in Genoa, Italy, by searching for predictors of mortality and comparing it with the IABP-SHOCK II trial population. A total of 181 IABP implants were analyzed from 2016 to 2022. The indication for IABP was in 43.1% for cardiogenic shock. In 74.6% of placements there was a concomitant acute coronary syndrome (ACS); in 24.9% the device was chosen for assistance during high-risk percutaneous revascularization, 12.7% for mitral valvulopathy, 11.6% for cardiac arrest, 10.5% perioperative to cardiac surgery, and 2.2% for interventricular defect. IABP was used in 1.92% of hemodynamic procedures, and in 6% of procedures for ACS. Overall mortality at the end of follow-up (April 2023) was 53.6%, and at 30 days 34.8%. Predictors of increased risk of death at 30 days, which are demonstrated by Cox multivariate analysis, are orotracheal intubation (HR 2.66, 95% CI 1.10-6.46, p=0.030) and mean arterial pressure less than 55 mmHg (HR 2.95, 95% CI 1.37-6.37, p=0.006). In contrast, high-risk angioplasty features were associated with reduced risk of death (HR 0.23, CI 95% 0.8-0.64, p=0.005). When comparing the population with the IABP-SHOCK II trial, there is an overlapping mortality (39.7 percent). Thus, in this thesis we show, despite what the guidelines suggest, how is still widespread the use of IABP in hospital centers, even in cardiogenic shock. Further research is needed, however, to determine the best strategy for using the device and selecting patients to be candidates for treatment. The selection of patients who can benefit from support with IABP remains a priority at the present time, pending further evidence.