Razionale del "Rolling Stone" ed analisi del registro retrospettivo: dobbiamo preoccuparci dell'uso della litotrissia intravascolare nel tronco comune?
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Autore
Zecchino, Simone <1993>
Data
2023-11-06Disponibile dal
2023-11-09Abstract
INTRODUZIONE
La litotrissia intracoronarica (IVL) è una promettente tecnica sempre più impiegata per la preparazione della placca calcifica prima dell'impianto di stent. Anche se oggi è utilizzata in modo routinario in molti laboratori per trattare lesioni nelle tre principali coronarie, permangono ancora preoccupazioni riguardo al suo impiego nel tronco comune (TC), principalmente a causa dei prolungati gonfiaggi necessari per ottimizzarne l'efficacia.
METODI
Abbiamo condotto un'analisi retrospettiva utilizzando i dati del registro multicentrico retrospettivo Rolling Stone. L'analisi ha coinvolto i dati di 474 pazienti, suddivisi tra procedure IVL coinvolgenti il TC (46 pazienti) e quelle che non lo coinvolgevano (428 pazienti). Il principale endpoint di efficacia è stato il successo procedurale (definito come il raggiungimento di una stenosi residua <20% con flusso TIMI III); gli endpoint secondari hanno incluso il tasso di eventi avversi correlati alla procedura, eventi avversi in ospedale e il tasso di eventi cardiaci maggiori (MACE) a 30 giorni e 6 mesi.
RISULTATI
Tra aprile 2018 e gennaio 2023, un totale di 474 pazienti ha subito procedure IVL. La maggior parte dei pazienti presentava lesioni calcifiche che richiedevano la litotrissia in segmenti al di fuori del TC, mentre in 46 pazienti è stata eseguita l'IVL in tale sede. Non sono state riscontrate differenze significative nelle caratteristiche di base tra i gruppi TC e non-TC. Il trattamento delle lesioni IVL-TC è stato contraddistinto da un alto tasso di successo procedurale (97,8%) e da una bassa incidenza di complicanze procedurali e peri-procedurali. Inoltre, non sono state riscontrate differenze nei MACE a 30 giorni e a 6 mesi tra i due gruppi.
CONCLUSIONI
Questo studio suggerisce che l'uso di IVL nel TC non solo risulta sicuro, ma produce anche risultati eccellenti, paragonabili alla sua applicazione in distretti coronarici. BACKGROUND
Intravascular lithotripsy (IVL) is a promising, user-friendly and increasingly employed technique for calcific plaque modification before percutaneous coronary intervention. Although in many cath labs it is now routinely used to treat lesions of the three main coronary arteries, there are still concerns regarding its use in the left main, primarily due to prolonged inflations required for its optimal efficacy.
METHODS
We conducted a retrospective analysis using data from the multicenter retrospective Rolling Stone registry. The analysis involved data from 474 patients, with a stratification between IVL procedures involving left main coronary artery (46 patients) and those that did not (428 patients). The primary effectiveness endpoint was procedural success (defined as achieving residual stenosis < 20% with TIMI III flow); secondary endpoints included the rate of procedural related adverse events, in hospital adverse events and MACE rate at 30 days and 6 months.
RESULTS
Between April 2018 and January 2023, a total of 474 underwent IVL procedures. Most patients presented with calcific lesion requiring lithotripsy in non-left main segments, while IVL was performed on the left main artery in 46 patients. No significative differences were found on baseline characteristics between LM and non-LM groups. Treatment of IVL-LM lesion was marked by a high procedural success rate (97.8%) and a low incidence of procedural and peri-procedural complications. Furthermore, there were no differences in 30-day and 6-month follow-up outcomes between the two groups.
CONCLUSIONS
This study suggests that use of intravascular lithotripsy in the left main coronary artery is not only safe but also yields excellent results that are comparable to its application in other coronary branches.