Il latte umano di banca e la sua conservazione: parametri compositivi a confronto.

Abstract

Nel presente lavoro di tesi sperimentale, svolto in collaborazione con la Banca del latte umano dell’Ospedale Gaslini e con il gruppo di ricerca della Prof.ssa Maria Luisa Cristina del DISSAL, si è valutata la possibilità di utilizzare un metodo alternativo di conservazione del latte materno di Banca che sfrutta l’abbattitore rapido di temperatura a propano, detto “Irinox”, al fine di valutare un miglioramento in termini di composizione chimica del latte ottenuto, rispetto al metodo di congelamento classico. Nel merito, sono stati analizzati 14 campioni di latte materno provenienti da donatrici considerate idonee. I campioni sono stati suddivisi a loro volta in due aliquote: una destinata alle analisi chimiche, oggetto di questa tesi sperimentale, presso il laboratorio di Chimica degli Alimenti del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Genova, e l’altra destinata alle analisi microbiologiche presso il Laboratorio di Igiene Ospedaliera e Ambientale del Dipartimento di Scienze della Salute. I campioni sono stati ulteriormente suddivisi in 3 aliquote: latte fresco (non congelato), latte sottoposto a congelamento classico (congelamento lento a -20 °C) e latte sottoposto ad abbattimento (congelamento rapido a -20 °C), su cui sono state eseguite le seguenti analisi chimiche: misura del pH, determinazione dei Solidi Solubili Totali (°Brix), estrazione della frazione lipidica con successiva analisi dei dieni coniugati, e acquisizione del fingerprint untargeted mediante spettroscopia di fluorescenza. In conclusione, limitatamente alle condizioni operative descritte, il congelamento rapido dei campioni di latte umano di Banca rispetto al metodo di congelamento tradizionale, non comporta sostanziali differenze compositive, sebbene la spettrometria in fluorescenza sia in grado di evidenziare dei cambiamenti nell’andamento spettrale. Questa evidenza ha gettato le basi per uno studio atto a monitorare i campioni di latte trattati per un periodo di conservazione più lungo.

In this experimental thesis work, carried out in collaboration with the Human Milk Bank of the Gaslini Hospital and the research group of Prof. Maria Luisa Cristina of DISSAL, the possibility of using an alternative method of preserving breast milk from the Bank using the rapid propane blast chiller, known as 'Irinox', was evaluated in order to assess an improvement in terms of chemical composition of the milk obtained, compared to the classic freezing method. Specifically, 14 samples of breast milk from donors considered to be suitable were analysed. The samples were subdivided in turn into two aliquots: one destined for chemical analysis, the subject of this experimental thesis, at the Food Chemistry Laboratory of the Department of Pharmacy of the University of Genoa, and the other destined for microbiological analysis at the Hospital and Environmental Hygiene Laboratory of the Department of Health Sciences. The samples were further divided into three aliquots: fresh milk (not frozen), milk subjected to classic freezing (slow freezing at -20 °C) and milk subjected to blast chilling (fast freezing at -20 °C), on which the following chemical analyses were performed: pH measurement, determination of Total Soluble Solids (°Brix), extraction of the lipid fraction with subsequent analysis of the conjugated dienes, and acquisition of the untargeted fingerprint by fluorescence spectroscopy. In conclusion, limited to the operating conditions described, rapid freezing of human bank milk samples compared to the traditional freezing method does not result in substantial compositional differences, although fluorescence spectrometry is able to show changes in the spectral pattern. This evidence laid the foundation for a study to monitor milk samples treated for a longer storage period.