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dc.contributor.advisorCoticchia, Fabrizio <1979>
dc.contributor.authorPerachino, Susanna <1968>
dc.date.accessioned2023-10-26T14:20:54Z
dc.date.available2023-10-26T14:20:54Z
dc.date.issued2023-10-18
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/6682
dc.description.abstractLa tesi esamina come e con quali effetti la governance UE ha plasmato il cambiamento della politica migratoria e d’asilo dalla ‘crisi’ del 2015, e quali effetti ha generato l'esternalizzazione della migrazione nel Mediterraneo dalle intese con Turchia e Libia. A tal fine, sono state codificate le dichiarazioni ufficiali prima e dopo le riunioni del Consiglio europeo e dei Consigli Affari interni ed esteri per avvalorare il senso del cambiamento di politica. In breve, i risultati rivelano che la ‘crisi’ migratoria è intesa come una delle principali minacce, il che consente la securitizzazione per rafforzare le frontiere esterne a favore dello spazio Schengen, nonostante i fallimenti del Regolamento di Dublino e la mancanza di solidarietà tra gli Stati membri. Inoltre, l'idea di sancire una governance della migrazione 'à la carte' nell'ambito della dimensione esterna dell'UE si orienta verso partenariati su misura con i paesi terzi di origine o di transito, siano essi 'sicuri' o 'sicuri a priori', per il contenimento della migrazione, indipendentemente dallo status delle persone o dal rispetto dei diritti umani. Questo processo di esternalizzazione alimenta l'idea fissa su politiche di rimpatrio e riammissione, nonché sulla lotta al 'modello di business dei trafficanti', nonostante gli effetti trascurabili di entrambe le crociate. Pertanto, l'abuso di accordi non giuridicamente vincolanti con i paesi terzi, non solo elude il controllo giudiziario e la responsabilità democratica, ma esternalizza i controlli delle frontiere esterne e le responsabilità in materia di protezione internazionale. In definitiva, le differenze sostanziali tra i discorsi retorici anti-immigrazione e le effettive attuazioni nell’ambito di interessi concorrenti evidenziano una 'ipocrisia organizzata' in seno ad un paradosso liberale, sviluppatasi lungo le linee di un intergovernamentalismo che porta allo stallo della riforma UE della politica di migrazione e d’asilo.it_IT
dc.description.abstractThis essay aims to examine how and with what effects the European Union migration governance has shaped the migration and asylum policy change since the 2015’s ‘crisis’, and what effects the externalization of EU migration has generated in the Mediterranean since the 2016’s statement with Turkey and the 2017’s special outlines with Libya. To that end, the official statements ahead of and following the meetings of the European Council and Home and Foreign Affairs Councils have been encoded to validate the sensemaking of that policy change. Briefly, the overall findings reveal that migration ‘crisis’, as ‘new normality’, is understood as one of the major threats, as such enabling collective securitization for strengthening external borders in favour of the Schengen border-free space, despite Dublin Regulation’s failures and lack of solidarity among Member states. Moreover, the idea of sanctioning a migration governance 'à la carte' within the scope of the EU's external dimension increasingly heads towards tailor-made partnerships with third countries of origin or transit, whether ‘safe’ or ‘safe’ a priori, in migration containment regardless of people status or human rights compliance. That externalization process feeds the 'idée fixe' on return and readmission policies, as well as struggle against the ‘business model of traffickers’, despite negligible effects of both crusades. Therefore, large abuse of soft law arrangements with partner third countries not only avoids judicial oversight and democratic accountability, but also externalizes controls of EU external borders and EU international protection responsibilities. Ultimately, substantial gaps between rhetorical anti-immigration public discourses and actual policy implementations within competing interests highlight an ‘organized hypocrisy’ that has evolved along the lines of intergovernmentalism under a well-established liberal paradox, as such inducing the stalemate of the EU migration and asylum policy reformen_UK
dc.language.isoen
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/restrictedAccess
dc.titleIl cambiamento delle politiche migratorie e di asilo nell’Unione Europea dal 2015: il processo di esternalizzazione nella nuova normalitàit_IT
dc.title.alternativeThe migration and asylum policies change in the European Union since 2015: externalization process in the new normalityen_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/masterThesis
dc.subject.miurSPS/04 - SCIENZA POLITICA
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2022/2023
dc.description.corsolaurea10177 - SCIENZE INTERNAZIONALI E DELLA COOPERAZIONE
dc.description.area2 - SCIENZE POLITICHE
dc.description.department100015 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE E INTERNAZIONALI - DiSPI


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