Benessere organizzativo e smart working : un'analisi empirica

Abstract

Il lavoro agile, negli ultimi anni è incrementato notevolmente all’interno delle aziende e con esso sono cambiate anche determinate logiche organizzative che hanno influito sulla vita lavorativa e privata dei dipendenti. L’elaborato si pone l’obiettivo di andare ad indagare se attraverso l’utilizzo dello smartworking il benessere organizzativo e dei dipendenti aumenti o diminuisca. A tal fine, nel primo capitolo viene analizzato il concetto di “sicurezza” e come da questa si è giunti alla definizione più ampia di “benessere organizzativo”. Il secondo capitolo si dedica invece ad esaminare la letteratura in tema di “malessere organizzativo”, attraverso l’analisi delle sue principali patologie e rischi psico-sociali, descrivendo brevemente le forme di disagio e malessere organizzativo più studiate e conosciute in letteratura, tralasciando volutamente gli aspetti di natura medica. Nel terzo capitolo vengono coniugate le nozioni analizzate nei primi due capitoli con la modalità di lavoro agile, c.d. “smartworking”, partendo sempre dal concetto di sicurezza (lo smartworkig e la tutela della salute e sicurezza sul lavoro, in particolar modo ai tempi dell’emergenza Covid – 19) passando al tema del “benessere digitale” , per andare poi ad analizzare le diverse forme di malessere correlate allo smartworking, ad esempio una tipologia di disagio organizzativo è lo stress lavoro correlato che con l’utilizzo dello smartworking può sfociare in tecnostress, il workhaolism nel lavoro agile, e come è cambiato work - life balance dei dipendenti. Nell’ultimo capitolo, infine, attraverso l’analisi di un questionario si risponde alla domanda iniziale, ovvero se effettivamente il dipendente ha percepito più o meno stress- se ha lavorato di più, come è cambiato il suo confine tra la sua sfera privata e quella lavorativa da quando ha iniziato a lavorare in modalità smartworking e se dunque il suo benessere sia aumentato o diminuito.

In recent years, smart working has increased significantly in companies, and with it certain organizational logics have changed, affecting employees' work and private lives. The purpose of this paper is to investigate whether the use of smartworking increases or decreases organizational and employee well-being. To this end, the first chapter analyzes the concept of "security" and how it has led to the broader definition of "organizational well-being". The second chapter examines the literature on "organizational malaise" through an analysis of its main pathologies and psychosocial risks, briefly describing the most studied and well-known forms of organizational distress and malaise in the literature, deliberately leaving out the medical aspects. In the third chapter, the concepts analyzed in the first two chapters are combined with the mode of smart working", always starting from the concept of security (smartworking and the protection of occupational health and safety, especially in times of covidement-19), moving on to the topic of "digital well-being". Then it goes on to analyze the different forms of malaise related to smartworking, for example, one type of organizational malaise is work-related stress, which with the use of smartworking can result in technostress, workaholism in agile work, and how it has changed the work-life balance of employees. Finally, in the last chapter, through the analysis of a questionnaire, the initial question will be answered, namely whether the employee has indeed perceived more or less stress, whether he has worked more, how his boundary between his private and work spheres has changed since he started working in smartworking mode, and whether his well-being has therefore increased or decreased.